Felice I è un pontefice italiano, che sale alla Santa Sede dal 5 gennaio 269 d.C. al 30 dicembre del 274 d.C. Ventunesimo vescovo di Roma, la Chiesa Cattolica lo proclama Santo. Nel periodo medievale, le notizie di Papa Felice I vengono riportate sugli scritti del libro dei Papi, ovvero il Liber Pontificalis. Durante la successione papale a San Dionisio, con Felice I, a Roma avviene il fatto del sinodo di Antiochia. All’epoca, l’Imperatore in carica è Aureliano e la Chiesa attraversa il periodo delle eresie.
Felice I chi è? E cosa accade all’epoca con la Chiesa?
Felice I nasce a Roma ed il padre si chiama Costantino, secondo le informazioni dal Liber Pontificalis. Dal periodo dell’Alto Medioevo, Felice sale al pontificato il 5 gennaio nel 269 d.C. fino al 30 dicembre del 274 d.C. In seguito, il Santo Padre decide con un decreto la celebrazione della Messa, in memoria dei martiri. Quando Felice I diviene Papa della Chiesa Cattolica, alla guida dell’Impero di Roma c’è Aureliano. Di competenza del pontefice diviene la questione di Paolo di Samosata, in quanto egli riceve la lettera del sinodo.
A ragion per cui, il Concilio di Antiochia nel 268 d.C. invia lo scritto al Papa Dionigi, non più in vita. Durante il papato di Felice I, l’Imperatore romano in seguito alla deposizione di Paolo, decide di conferire i beni immobili della Chiesa di Antiochia, a tutti i fedeli che appartengono alla Chiesa di Roma. Tuttavia, il pontefice nella carica a servizio della Chiesa, deve risolvere diverse problematiche di eresia, in cui risulta coinvolto l’arcivescovo. Inoltre, il Papa inserisce l’usanza della celebrazione delle messe sulle tombe, che diviene un rito liturgico anche nelle basiliche.
Il Cristianesimo nel Medioevo
Dal 300 d.C. con il papato di Damaso nasce l’autorità del vescovo di Roma. A fronte di ciò, la figura del vescovo rappresenta il successore di San Pietro, ovvero il capo degli Apostoli. Oltre la metà del Quattrocento d.C. Papa Leone Magno inserisce negli scritti religiosi, l’esaltazione e l’importanza della sede di Pietro. In seguito, il pontefice Gelasio scrive in un testo del potere in primis spirituale, rispetto a quello temporale.
Da questi scritti, il Medioevo trae le spiegazioni e le linee guida, per il potere papale. Quando Roma ritorna libera dal potere governativo dei Bizantini, dichiara il potere romano sui vescovi italiani. Inoltre, Roma inizia ad incontrare dinamiche relazionali con le Chiese d’Occidente, attraverso dei missionari. Consegue l’aiuto alla conversione delle popolazioni ancora pagane, delle zone dell’Europa settentrionale e centrale.
La morte
Il Papa romano decede il 30 dicembre del 274 d.C. La Chiesa Cattolica lo venera come Santo, il 30 dicembre di ogni anno.