giovedì, Marzo 28, 2024

Federico Solmi e la società dell’ossessione

L’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna ospita giovedì 17 marzo la prima conferenza aperta al pubblico del 2022, a cura di Carmen Lorenzetti. Alle ore 15, l’artista Federico Solmi converserà del proprio lavoro col giornalista e scrittore americano Lawrence Weschler. L’autore del testo The butcher’s thread per il catalogo della prossima mostra personale del creativo al Morris Museum, analizza profondamente la carriera del talento. Infatti, ricollega la produzione alla sua storia personale iniziata proprio in città.


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Da cosa tre ispirazione Federico Solmi per le sue installazioni?

Nato a Bologna nel 1973, vive a New York dal 1999. Ha presentato le sue opere in musei e biennali in tutto il mondo, diventando anche installazioni di arte pubblica. Famoso il video multicanale American Circus (2019) a Times Square a New York, oppure la gigantesca proiezione The Great Farce all’Ocean flower island Museum nella provincia di Danzhou, in Cina. Utilizzando un’estetica satirica capace di ritrarre una visione distopica della società odierna, utilizza una varietà di media, video, pittura, disegno e realtà virtuale e aumentata. Solmi usa la sua arte come veicolo per mettere in luce le contraddizioni e la fallibilità che caratterizzano il nostro tempo.

Critica della società contemporanea

Fondendo umorismo e senso del grottesco alle nuove tecnologie, crea una realtà carnevalesca in cui leader politici del passato e del presente sono inseriti in un teatro assurdo. Sono quindi trasformati in pupazzi animati da motion captures e altre tecniche digitali. Così esamina gli impulsi e i desideri umani inconsci per criticare l’ossessione della società occidentale per il successo individuale. Analizza le relazioni contemporanee tra nazionalismo, colonialismo, religione e consumismo. Una potente narrativa postcoloniale, di critica corrosiva del potere e di una società passiva, ridotta all’obbedienza, sottende tutta l’opera di Solmi. Il creativo, infatti, mira a sovvertire narrative dominanti attraverso una comunicazione diretta e coinvolgente.

Federico Solmi

Nel 2009 ha ricevuto il John Simon Guggenheim memorial Fellowship della Fondazione Guggenheim di New York nella categoria di Video & Audio. Il suo lavoro è incluso in diverse Biennali Internazionali: Open Spaces: A Kansas city arts experience (2018), Beijing media art (2016), Frankfurt B3 (2017-2015). Ha partecipato anche a Shenzhen animation biennial (2013) e SITE Santa Fe Biennial in New Mexico (2010). Tra 2016 e 2019 era visiting professor all’Università di Yale School of Drama, New Haven, CT. Per il 2022 è nominato guest critic. Quindi ha partecipato alla mostra itinerante della Smithsonian National Portrait Gallery Outwin 2019. Nel 2021 era protagonista delle mostre personali The Bacchanalian Ones alla galleria Luis De Jesus di Los Angeles e alla Galleria Kornfeld a Untitled Art Miami Beach. Sta lavorando a due mostre personali al Block Museum di Northwestern University (2024), e al Morris Museum a Morristown nel New Jersey (2022).

Lawrence Weschler

Giornalista per il periodico The New Yorker dal 1981 al 2001, nel suo lavoro alternava tragedie politiche e commedie culturali. Tra 2001 al 2014 è Direttore, ora emeritus, del New York Institute for the Humanities a NYU. Ha collaborato regolarmente con The New York Times, Vanity Fair, The Atlantic, Harper’s, McSweeney’s, The Believer. Lawrence è autore di oltre 20 libri: Seeing is forgetting the name of the thing one sees, Mr Wilson’s cabinet of wonder, Vermeer in Bosnia. Ha scritto pure A miracle, a universe: settling accounts with torturers, Domestic scenes: the art of Ramiro Gomez. And how are you, Doctor Sacks? è una memoria biografica della sua trentennale amicizia con il neurologo Oliver Sacks. Weschler era anche candidato al Premio Pulitzer.

Il dialogo tra creativo e giornalista

L’incontro spazierà tra le influenze storico-artistiche che hanno influenzato la carriera dell’artista, all’esplorazione di nuovi media. Solmi parla della sua più recente produzione di NFT e realtà virtuale, spiegando ragioni e meccanismi dell’universo digitale la cui diffusione è ormai planetaria. La ricerca di Francesco si è inoltre sviluppata su un nuovo affascinante filone riguardante il disegno. Il reticolo virtuale e chiaro dello scheletro dei personaggi digitali è riportato alla poetica analogica dell’illustrazione, operando così un’inversione processuale della sua creazione artistica.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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