Non ha impiegato moltissimo tempo Anthony Fauci a rispondere al segretario di stato Mike Pompeo in merito alle sue dichiarazioni sulla nascita del coronavirus. Il più grande esperto di malattie infettive degli Usa, ha dichiarato a National Geographic che il virus non può essere nato in un laboratorio, in modo da essere stato volutamente ingegnerizzato al momento della sua scoperta. “Se si guarda all’evoluzione del virus nei pipistrelli e a cosa c’è là fuori adesso”, l’evidenza scientifica “è fortemente incline a pensare che il virus non avrebbe potuto essere manipolato artificialmente o deliberatamente”.
Le dichiarazioni di Pompeo
La polemica è scoppiata quando il Segretario di Stato Usa ha gettato l’ipotesi all’emittente americana ABC, già sostenuta dal Premio Nobel Luc Montaigner, che vede implicato direttamente il laboratorio di Wuhan. Secondo Pompeo ci sono le prove che il virus sia nato in laboratorio, e non da una trasmissione con il pipistrello, come la versione ufficiale dichiara sin dal primo caso in Cina.
La teoria emanata da Pompeo è stata fortemente spinta dall’intera amministrazione Trump, molto critico contro i cinesi per la malagestione della prima fase di espansione del virus, che da Febbraio ha raggiunto ogni punto del globo mettendo in ginocchio le economie.
La guerra dialettica continua
Continua il batti e ribatti tra Cine e Stati Uniti, una guerra ormai puramente ideologica. L’emittente cinese Cctv ha attaccato duramente la presa di posizione del segretario di stato a stelle e strisce Mike Pompeo che aveva definito il coronavirus, nome tecnico Covid-19, come un prodotto del Laboratorio di Wuhan. I cinesi hanno risposto etichettando queste dichiarazioni come “pazze ed evasive” e hanno spinto Pompeo a mostrare le prove ufficiali della nascita del virus. Al momento Pechino non ha ancora risposto ufficialmente contro tali accuse.
