venerdì, Aprile 19, 2024

E-fattura sempre più vicina, allarme sulla privacy

Mancano poche settimane alla data di entrata in vigore delle e-fattura ma sono ancora molti i nodi da sciogliere. La fatturazione elettronica diventerà obbligatoria a partire dal 1 gennaio 2019 per la regolazione dei rapporti commerciali tra fornitori e tra fornitori e consumatori. Le fatture dovranno essere emesse in formato elettronico entro 10 giorni dall’operazione e transiteranno tramite il Sistema di interscambio, dove saranno anche archiviate e messe a disposizione dell’Agenzia delle entrate per eventuali controlli. L’obbligo di fatturazione elettronica è stato fortemente voluto dal Governo per tentare di contrastare un’evasione dell’Iva che tra le imprese italiane ammonta ogni anno a circa 40 miliardi, circa il 25% sul totale di quella europea.

L’e-fattura rappresenterebbe quindi una sorta di spesometro giornaliero che attraverso il Sistema di interscambio consente di archiviare i documenti fiscali e di ridurre quindi i tentativi di evasione. Un altro motivo che ha spinto all’accelerazione per l’adozione delle fatture elettroniche è legato alla semplicità di verifica dei documenti fiscali che porterebbe a snellire i rapporti tra imprese e banche per la richiesta di credito. Tuttavia sono ancora molte le critiche mosse a questo nuovo sistema di fatturazione, legate in particolar modo a dubbi e timori da parte di artigiani, commercianti e piccoli imprenditori che dovranno, in queste ultime settimane, dotarsi di appositi software gestionali oppure ricorrere alla consulenza di commercialisti adeguatamente formati in materia. Da molti, quindi, è vista come l’ennesimo intoppo burocratico, anche se nel lungo termine l’e-fattura potrebbe veramente snellire e rendere più facili i rapporti commerciali.

Allarme sicurezza dati personali

Tra le critiche di profilo istituzionale mosse alla fatturazione elettronica spicca quella mossa nei giorni scorsi dal Garante della Privacy, che ha esercitato per la prima volta il nuovo potere correttivo di avvertimento attribuitogli dal Regolamento europeo. L’Autorità guidata da Antonello Soro ha avvertito l’Agenzia delle Entrate che la fatturazione elettronica, così come è regolata presenta “rilevanti criticità in ordine alla compatibilità con la normativa in materia di protezione dei dati personali“. Diversi i punti di criticità riscontrati dal Garante della Privacy, che possono mettere a repentaglio i diritti e la libertà degli interessati. L’attuale regolamentazione prevista per la fatturazione elettronica comporta, secondo quanto si legge nella lettera inviata all’Agenzia delle Entrate, “un trattamento sistematico, generalizzato e di dettaglio di dati personali su larga scala, potenzialmente relativo a ogni aspetto della vita quotidiana dell’intera popolazione, sproporzionato rispetto all’obiettivo di interesse pubblico, pur legittimo, perseguito”.

In particolare viene contestata la grande mole di fatture archiviate a fini di controllo dall’Agenzia delle Entrate, contenenti non solo dati personali dei soggetti coinvolti ma anche abitudini di consumo. Inoltre non piace, ai fini della tutela della privacy, che il Fisco abbia deciso di mettere a disposizione sul proprio sito tutte le fatture in formato digitale senza chiedere il consenso agli interessati. Infine, secondo il Garante della Privacy, ci sono evidenti limiti di affidabilità del Sistema di interscambio, in cui viaggeranno i documenti fiscali senza un’adeguata cifratura. Non solo, ma a trovarsi in difficoltà potrebbero essere anche gli intermediari come i commercialisti e i consulenti del lavoro, che si troverebbero a raccogliere una grande quantità di dati con il rischio di utilizzarli in modo improprio durante le procedure di raffronto ed elaborazione delle informazioni contenute nelle fatture.

Sanzioni, moratoria per tutto il 2019

Mentre si attende un adeguamento in termini di tutela della privacy, è stato depositato nelle scorse ore dalle opposizioni un emendamento al decreto legge fiscale per prorogare a tutto il 2019 la moratoria sulle multe per chi non rispetta l’obbligo di emissione di fattura elettronica a partire dal 1 gennaio. Il decreto prevede attualmente una moratoria di 6 mesi: fino a giugno 2019 le aziende che non avranno emesso l’e-fattura entro 10 giorni dall’operazione, potranno non avere la multa se la fattura sarà trasmessa entro la scadenza di liquidazione, oppure potranno pagarla al 20% se sarà trasmessa entro la liquidazione successiva. Con l’emendamento si chiede di estendere tali disposizioni a tutto il 2019. Una maggiore tolleranza nel primo anno di inserimento della fattura elettronica sembra essere sostenuto anche da Lega e M5S, che dovrebbero appoggiare l’emendamento. Nel frattempo in Senato è stato presentato un emendamento al decreto fiscale per allargare la platea dei soggetti coinvolti, in particolare riguardo le società sportive dilettantistiche: queste sono esonerate dall’emissione di fattura elettronica, ma la fatturazione elettronica sarà obbligatoria per le società terze che si occupano dei contratti pubblicitari.

 

 

 

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