Dopo l’assalto al Campidoglio americano Facebook sospende i profili che incitano alla violenza e propagano teorie di cospirazione. La società ha anche deciso di porre un divieto temporaneo agli annunci che promuovono accessori per armi e dispositivi di protezione.
Perché Facebook sospende le pubblicità di armi?
Dopo l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio, Facebook ha deciso di intraprendere un meticoloso controllo sui contenuti caricati sui propri server. Ha infatti censurato, sospeso o oscurato tutto ciò che, direttamente o indirettamente, potrebbe fomentare nuove rivolte. Sul blog ufficiale di Facebook ogni giorno appaiono nuovi messaggi di sospensioni di account. Ora in questi messaggi è apparsa anche la sospensione fino al 22 gennaio di tutte le pubblicità che danno visibilità agli accessori per armi. Nel blog si legge: “Abbiamo già vietato la pubblicità di armi, munizioni e potenziamenti per armi come i silenziatori. Ma ora proibiremo anche la pubblicità di accessori come casseforti per armi, giubbotti e fondine per armi negli USA”.
I senatori esortano Facebook a inasprire le politiche sulla pubblicità
Il divieto arriva dopo che Facebook è stato criticato per aver consentito i post sulle sue piattaforme che hanno promosso e organizzato la rivolta. Il sito di notizie BuzzFeed aveva riportato che gli annunci per equipaggiamento militare sono stati pubblicati accanto a post di Facebook e Instagram sull’insurrezione al Campidoglio. Inoltre questi annunci includevano inviti alla violenza. Un gruppo di senatori statunitensi ha scritto una lettera al CEO di Facebook Mark Zuckerberg. Nella lettera esortano la società a “sviluppare ed eseguire una politica che proibisca permanentemente la pubblicità di prodotti progettati principalmente per l’uso in operazioni tattiche letali e combattimenti armati”.
Facebook non consentirà agli utenti di creare eventi il 20 gennaio
Facebook ha inasprito le sue politiche tra le preoccupazioni che potrebbero esserci più violenze nella capitale della nazione prima dell’inaugurazione del 20 gennaio. La società afferma che non consentirà agli utenti di creare eventi che si svolgeranno “in prossimità” della Casa Bianca, del Campidoglio o degli edifici della capitale dello Stato fino al giorno dell’inaugurazione. Facebook ha anche detto che sta facendo una “revisione secondaria” di tutti gli eventi relativi all’inaugurazione creati sulla sua piattaforma. Inoltre rimuoverà quelli che violano le sue regole.
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