La società di Mark Zuckerberg, Facebook, permetterà a un gruppo di ricercatori di analizzare le elezioni americane del 2020. In particolare, questi esperti esamineranno i contenuti e il comportamento degli utenti sul social network.
Facebook permetterà ai ricercatori di analizzare USA 2020
Si è appreso che nelle elezioni 2016 Facebook ha avuto un ruolo importante nella scelta del candidato presidenziale. Infatti, mesi dopo le elezioni di USA 2016, si è scoperto che degli utenti russi hanno utilizzato il social network per seminare divisione e diffondere disinformazione. Molti utenti sono stati influenzati da queste informazioni false, e per questo si dice che Facebook abbia in parte contribuito all’elezione di Donald Trump.
Inoltre, la piattaforma di Zuckerberg è spesso criticata per i contenuti politici molto polarizzati e duri che mirano a dividere la popolazione che appaiono sulla sua piattaforma.
Con le imminenti elezioni presidenziali, la piattaforma social sta tornando nuovamente sotto i riflettori. Infatti molti chiedono di limitare la disinformazione sul social, per evitare nuove interferenze.
Ora, Facebook ha affermato che sta lavorando con un gruppo di ricercatori indipendenti per studiare come i contenuti e il comportamento degli utenti sui social possano influenzare le elezioni 2020.
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Alcune dichiarazioni dei membri del team di ricercatori
Talia Stroud, professore di Comunicazione dell’Università del Texas e co-responsabile del progetto di ricerca, ha affermato che un gruppo di 17 ricercatori universitari esaminerà come Facebook e Instagram influenzano diverse questioni, come la polarizzazione politica.
Il capo del team, Chaya Nayak, ha dichiarato: “Gli utenti devono acconsentire a partecipare e saranno pagati. Mentre Facebook copre i costi dei partecipanti, noi ricercatori non prendiamo soldi dall’azienda”.
Su quest’ultimo punto ha parlato anche Joshua Tucker, professore di politica della New York University e co-presidente del gruppo. Il professor Tucker ha detto: “Abbiamo pensato che fosse molto importante che questo gruppo di ricerca non prendesse assolutamente soldi da Facebook. E’ una cosa fondamentale per la nostra indipendenza”.