L’installazione Arcobaleni e il polittico Grande Vortice sono in esposizione alla mostra di Fabienne Verdier. Il canto delle stelle prosegue fino al 27 marzo 2023 al Musée Unterlinden di Colmar e è uno degli appuntamenti più interessanti dell’autunno artistico.
Geroglifici: la mostra per il bicentenario della traduzione
Cosa vuole trasmettere Fabienne Verdier con le sue opere?
L’artista dialoga con la pala d’altare di Isenheim e vuole ricordare le vittime della pandemia. Infatti i dipinti riproducono forme che assomigliano a astri, come indica il titolo della mostra. Verdier riflette sul finire della vita, mettendo in relazione gli ultimi atti di un’esistenza alla luce delle stelle. Ogni uomo lascia qualcosa di sé, un testamento che è possibile raccogliere e trasmettere a altri. Tramandare le gesta contribuisce a rendere immortale una persona e il suo pensiero.
L’opera Arcobaleni
L’installazione è allestita in una sala lunga 35 metri, uno spazio in cui le opere trasmettono la loro forza. L’ingresso nell’ambiente suscita delle emozioni nello spettatore che osserva pannelli che rappresentano luce e oscurità . Fabienne Verdier si avvicina alla rappresentazione della morte come energia trasmessa ai vivi.
Grande Vortice
L’artista realizza un turbine che potrebbe essere una forza generatrice, un evento da cui scaturisce la vita. Concentrato di elementi è un fenomeno che turba un equilibrio e porta a un cambiamento.
L’esposizione di Fabienne Verdier
I lavori presentati sono il frutto dell’indagine di Fabienne dal 2006 al 2018 e soprattutto dello studio delle opere del Musée Unterlinden. Infatti la prima parte del percorso espositivo presenta le sue creazioni in dialogo con gli artisti del passato e moderni. Nella galleria Ackerhof ci sono i progetti che ha realizzato durante la pandemia del 2020 in cui raffigura l’aura di luce che si forma alla morte delle stelle. Un viaggio che abbraccia sia la morte che la trasfigurazione.
