venerdì, Marzo 29, 2024

F-35: Ministero della Difesa investe sui cacciabombardieri

L’emergenza sanitaria è entrata nel vivo. Il paese è in fermento. Ci sono manifestazioni e in certi casi vere e proprie rappresaglie. Eppure il governo del nostro paese sembra orientato su altro. Basta dare uno sguardo a quello che ha pubblicato il Ministero della Difesa: un documento programmatico per il triennio 2020-2022. In questo documento il governo scrive di spese e strategie difensive, ma soprattutto spese. Denaro che il Ministero della Difesa vuole investire per gli F-35, cacciabombardieri equipaggiati per trasportare bombe nucleari.

Cosa dice il documento programmatico?

Il documento programmatico del Ministero della Difesa parla di cifre da capogiro: 800 milioni di euro per il 2020, 747 per l’anno seguente e 700 per il 2022. Il totale è due miliardi. Denaro da spendere per gli F-35, aerei in grado di trasportare testate nucleari. Verrebbe da chiedersi che cosa sa il Ministero della Difesa che i cittadini ignorano. Da quale nemico deve difendersi l’Italia? La risposta potrebbe in parte giustificare una spesa tanto esosa in un momento così drammatico per il nostro paese e per tutto quanto il resto del mondo. Ci troviamo nel pieno della seconda ondata di pandemia ed il governo si concentra sugli armamenti prima che sulle sorti economiche e sanitarie del paese.

Gli F-35 sono imposti dagli USA

In tutto questo bailamme non possiamo ignorare i rapporti di buon vicinato. Gli accordi presi dal governo Prodi, nel lontano 1998, sono ancora freschi nella memoria del governo a stelle e strisce. L’Italia divenne membro di un importante consorzio internazionale e questo consorzio progettò e costruì i cacciabombardieri di cui parliamo. Il governo Prodi partecipò al finanziamento del progetto e i governi successivi confermarono gli accordi con Washington presi in precedenza. Il diktat americano non sembra dunque in discussione, neanche in un momento tanto drammatico.

Le spese per gli armamenti mettono in discussione il bilancio dello Stato

Il denaro speso per gli F-35 è, numericamente, sullo stesso piano di quello investito per la sanità. Il decreto Cura Italia ha liberato 25 miliardi, la stessa cifra che l’Italia spende ogni anno per la Difesa. Tuttavia il particolare momento storico che attraversiamo impone una maggiore sensibilità da parte della politica. L’Italia non ha il budget di superpotenze come USA, Cina e Russia, che spendono per gli armamenti cifre esorbitanti e non devono preoccuparsi del salvadanaio. Spendere per gli armamenti, in questo momento di emergenza, significa sottrarre denaro alla sanità. Significa sottrarre cure a coloro che, da qui alla fine dell’emergenza, potrebbero ammalarsi.

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