L’abbiamo conosciuta come Eve Ensler, il nome che ha scelto per lei suo padre. Oggi Eve gira pagina, e diventa V.
Come si intitola il nuovvo libro di Eve Ensler?
L’occasione è il Bookcity di Milano. Qui, in diretta streaming, V viene intervistata da Oliviero Ponte Di Pino, e presenta il suo nuovo libro: The Apology, tradotto nel nostro Paese come Chiedimi scusa. In queste pagine veste i panni del padre, uomo violento che abusava di lei anche sessualmente. La presenza ingombrante di quest’uomo nella sua vita ha condizionato anche la sua scelta di cambiare nome, cercando di scacciarlo da sé. Perché, queste le sue parole, un individuo che ti entri così tanto in profondità e in qualche modo ti invada finisce per diventare parte di te. Ma, anche se si potrebbe pensare il contrario, le sue non sono soltanto parole di condanna. Riesce infatti quasi a perdonare suo padre, a lasciarlo andare, sforzandosi di comprendere la sua vita e i numerosi errori fatti in conseguenza.
I MONOLOGHI DELLA VAGINA E L’ATTIVISMO
La prima messa in scena dei Monologhi della Vagina è datata 1996, in un teatro di Broadway. Parlando quindi di come questa opera è nata, incentivata dalle molte storie di donne che si confidavano con lei, V giunge a parlare del suo attivismo. Constatando che la maggior parte delle storie trattava di abusi, la decisione di far qualcosa di concreto è stata una logica conseguenza. Trovando sbocco in un evento benefico nel 1998, a New York con attrici del calibro di Whoopi Goldberg, Glenn Close e Susan Sarandon.
Ad oggi, ventitré anni dopo, sono stati raccolti più di 120 milioni di dollari nel corso dei vari spettacoli messi in scena in tutto il mondo. Soldi che sono serviti per finanziare le associazioni locali con i centri antiviolenza, e hanno alla fine creato il movimento One Billion Rising.
ONE BILLION RISING OGGI
Da allora l’associazione non ha mai smesso di aiutare e sostenere le donne. In quest’anno così particolare, quindi, One Billion Rising ha deciso di unire la lotta in difesa delle donne con la battaglia per la salvaguardia della Terra. Entrambe importanti, entrambe Madri, entrambe portatrici di vita e ugualmente fragili e bisognose di protezione. Soprattutto in un periodo come questo, con una pandemia in atto e una parte del mondo sempre sbilanciata rispetto all’altra.
Ovviamente il discorso si rende molto più ampio e coinvolge una riflessione sul patriarcato e sui diritti (spesso negati) delle donne. Solo ultima in ordine di tempo, la partecipazione in massa delle donne polacche in difesa del diritto all’aborto.
Ancora moltissime cose ha detto V, esponendo meravigliosamente i concetti che più le stanno a cuore. Se siete curiosi e volete vedere l’intervista completa, ve la linko qui sotto.
GUARDA IL VIDEO
Varsavia contro il divieto di aborto in Polonia: migliaia di persone scendono per le strade
