venerdì, Aprile 19, 2024

Eutanasia: si è concluso uno dei casi legali più controversi di sempre

Si è appena concluso uno dei processi che più avevano appassionato l’Olanda e l’intera Europa. L’argomento di tale procedimento legale è l’eutanasia, pratica che consiste nel togliere la vita ad un paziente che non è più in condizioni di vivere un’esistenza che possa reputare dignitosa, dietro chiaramente il consenso espresso dal malato quando era ancora capace di intendere e di volere. In Olanda tale pratica è legale ormai da molto tempo: correva l’anno 2002 quando entrava in vigore la legge che l’ha normata, e da allora nessuna marcia indietro è stata mai effettuata. Ciononostante, di recente un medico ha rischiato di essere condannato per aver praticato l’eutanasia ad una paziente in condizioni abbastanza border line.

Il caso: la storia della paziente a cui fu praticata l’eutanasia

La paziente oggetto della contesa è una donna malata d’Alzheimer su cui è stata praticata l’eutanasia a 4 anni dalla diagnosi. La donna aveva indicato in un documento ufficiale la volontà di volersi sottoporre al trattamento nel momento in cui non sarebbe più stata capace di intendere e di volere, ed in base alla legge olandese poteva farlo: il problema è che questo documento è stato redatto appena dopo l’avvenuta diagnosi, in un periodo quindi abbastanza border line fra l’essere ancora nel pieno delle proprie facoltà decisionali e non essere invece in grado di prendere una decisione in merito.

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A rendere ancora più dubbia la situazione ci pensa la dinamica precisa del trattamento: la donna fu infatti sedata attraverso la somministrazione di un caffè contenente un sonnifero, ma si svegliò mentre il processo era ancora in corso: il marito e la figlia dovettero dunque contenerla fisicamente mentre il processo aveva luogo. La decisione di eseguire l’eutanasia in quel preciso momento era stata presa non soltanto dal medico che ha eseguito il trattamento ma anche da un collega, entrambi i quali firmarono i documenti ritenendo che il momento indicato dal suo testamento fosse giunto, ma ciononostante in molti hanno messo in dubbio che ci fossero effettivamente gli estremi per eseguire l’eutanasia ed il medico che l’ha eseguita è stato dunque denunciato: il processo è iniziato nel 2016 ed è continuato fino a pochi giorni fa.

Il processo si è concluso con l’assoluzione del medico

Ebbene, dopo un processo durato per ben 3 anni, alla fine il giudice ha ritenuto opportuno assolvere il medico dalle accuse, affermando dunque che tutto fosse stato eseguito a norma di legge. Il giudice ha dunque riconosciuto, probabilmente in base a pareri di altri medici, che la donna era ancora capace di intendere e di volere quando ha redatto il suo testamento in quanto la malattia non era ancora giunta ad uno stato tale da offuscarle la ragione; è invece la reazione avuta durante l’eutanasia ad essere chiaramente sopraggiunta in un momento in cui la capacità di intendere e di volere della donna era già gravemente compromessa e, quindi, a non poter essere considerata rilevante a livello legale.

Umberto Antonio Olivo
Umberto Antonio Olivo
Nato nel segno della musica, ho sempre scritto principalmente di pop e R&B. Col periodico mi sono scoperto in grado di scrivere anche di cinema, attualità, scienza, politica e svariati altri argomenti. Spero di potervi soddisfare con ogni tipologia di articolo possibile!

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