Europei Under21: Spagna-Italia 3-1, Saul spazza via gli Azzurrini

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Serviva un’impresa agli Azzurrini di Di Biagio, si sapeva. Si sapeva che la Rojita, cioè la Nazionale Under21 spagnola, fosse sicuramente la più forte della competizione, anche più dell’Italia che, comunque, si è presentata in Polonia con la rosa probabilmente più forte dell’ultimo decennio. Alla vigilia si era detto, però, che con il cuore, quello che alle nostre Nazionali, di qualsiasi categoria, non manca mai, e la grinta che ci contraddistinguono, si poteva sognare di battere gli spagnoli e poi giocarsi la finale con una sicuramente meno proibitiva Germania.

Così, evidentemente, non è stato e gli spagnoli lo devono soprattutto alle loro individualità, giocatori giovani ma già incredibilmente forti e affermati, del calibro di Deulofeu, Asensio, BellerinSaul. Proprio Saul, la stellina dell’Atletico Madrid, ieri sera era in stato di grazia e ha deciso di spazzarci via con una tripletta. L’Italia, in realtà, nel primo tempo aveva retto anche bene, giocando alla pari e rendendo la partita comunque equilibrata; anzi, al 22′ prima, con Pellegrini, e qualche minuto più tardi, con Bernardeschi e Caldara, i ragazzi di Di Biagio hanno anche seriamente sfiorato il gol del vantaggio, ma il portiere Kepa si fa trovare pronto. L’unico vero brivido del primo tempo, per Donnarumma, arriva al 31′, quando Ceballos raccoglie una punizione di Deulofeu ribattuta dalla barriera e poi rimette il pallone verso l’area piccola sempre per l’ex Milan, che però sbaglia clamorosamente di sinistro da due passi.

Il racconto di un demone e dei suoi demoni

Nella ripresa gli Azzurrini entrano meno convinti e si vede dalle prime battute. La Spagna, invece, il contrario e alza sensibilmente i ritmi, fino a quando, dopo aver saltato due-tre uomini, Ceballos mette una palla al limite dell’area per Saul, che, di sinistro, spiazza Donnarumma. E’ il primo gol degli spagnoli, quello che ci destabilizza. E si vede anche dalla doppia ammonizione in otto minuti di Gagliardini, che lascia la sua squadra in 10 in balia dei palleggiatori spagnoli. Al 62′ Bernardeschi, il talento più cristalino della squadra di Di Biagio e solito grande trascinatore, pareggia il risultato, ma serve a poco; la Rojita si indiavola e, nel giro di 10 minuti, Saul ci spazza via con altri due goal. La seconda rete del fenomeno dell’Atletico è un tiro da fuori, di pregevole fattura, per carità, ma ci si continua a domandare se Donnarumma, apparso frastornato per tutta la durata della competizione, potesse fare di più. Il terzo e ultimo goal è probabilmente imparabile anche per Gigio, e mette, di fatto, la parola fine all’avventura dell’Italia in Polonia.

Nei minuti finali Di Biagio butta nella mischia anche Cerri al posto di un mai utile Petagna, ma le cose non cambiano. C’era la voglia di provare a vincere il sesto europeo di categoria, ma è ancora una volta la Spagna a rovinarci la festa, dopo la finale persa proprio contro gli iberici nel 2013. L’Italia, comunque, esce a testa alta da questo Europeo.