Eritrea: recentemente è uscito il Report annuale sulla persecuzione dei cristiani stilato dalla Ong Porte aperte/Open Doors monitorando cento Paesi del globo.
Quanti sono i cristiani perseguitati nel mondo?
Secondo il rapporto sono oltre 365 milioni di cristiani sperimentano alti livelli di persecuzione e discriminazione a motivo della loro fede (317 milioni se si considerano solo i Paesi della World Watch List in cui il livello di persecuzione è molto alto o estremo). la Corea del Nord torna al primo posto; la violenza anticristiana in Africa Sub-Sahariana raggiunge intensità senza precedenti”. Uno dei paesi dove la persecuzione è particolarmente violenta è……
Eritrea
L’Eritrea governata dal Presidente Isaias Afwerki è al quarto posto nella classifica delle nazioni che usano una sistematica persecuzione nei confronti dei cristiani. La nazione si trova nella top 10 della World Watch List da anni. È conosciuta come la “Corea del Nord dell’Africa” a causa del suo governo autoritario. Ci sono solo tre denominazioni cristiane accettate (eritrea ortodossa, cattolica romana e luterana), quindi chiunque pratichi il cristianesimo al di fuori di queste chiese riconosciute è costantemente a rischio. Sono comuni le incursioni della polizia per arrestare i credenti che adorano Dio al di fuori delle denominazioni riconosciute. Quando i cristiani vengono catturati rischiano di finire nella famigerata rete carceraria eritrea, dove possono essere condannati a pene indefinite. Si calcola che ci siano circa 1.000 cristiani eritrei incarcerati senza una formale accusa. (Porte aperte/Open Doors)
I Testimoni di Geova in Eritrea
I Testimoni di Geova sono un esempio di persecuzione sistematica in Eritrea. Da anni il governo arresta e mette in prigione i Testimoni di Geova, tra cui donne e persone anziane, senza alcun processo o accusa formale, a motivo delle loro attività religiose o per ragioni non rivelate. Al momento i Testimoni di Geova ancora in prigione sono 36 (26 uomini e 10 donne). Il 4 dicembre 2020 sono stati liberati 28 testimoni di Geova (26 uomini e 2 donne), ognuno dei quali aveva trascorso dai cinque ai ventisei anni in prigione a motivo della propria fede.
I decessi
Quattro Testimoni sono deceduti in Eritrea mentre si trovavano in prigione e tre Testimoni di età avanzata sono deceduti dopo il loro rilascio a causa delle dure condizioni che avevano dovuto sopportare mentre erano detenuti. Due sono deceduti nel 2018 in seguito al loro trasferimento nella prigione di Mai Serwa, arrestati senza un’accusa. (fonte JW.org)
Le pene detentive
Quasi tutti i Testimoni di sesso maschile sono detenuti praticamente a vita, non avendo alcuna speranza di essere rilasciati se non, in alcuni casi, poco prima di morire. Dato che nel paese non esistono vie legali percorribili né rimedi impugnatori a loro favore, la loro condanna equivale a una pena detentiva perpetua. (Fonte JW.org)
Tre ragazzi, Paulos, Isaac, Negede
Tra gli esempi che possono farci capire la pazzia della persecuzione dei cristiani in Eritra ci sono tre ragazzi, perlomeno erano tre ragazzi quando arrestati per la loro fede (Testimoni di Geova) Paulos Eyasu, Isaac Mogos e Negede Teklemariam. Il 17 settembre 1994, Paulos, Negede e Isaac vengono arrestati e subiscono gravi maltrattamenti e persino torture da parte delle autorità del campo di prigionia di Sawa, vengono rilasciati dopo 26 anni. Per la loro fede hanno rinunciato volontariamente al proprio diritto di vivere la propria giovinezza, gli è stato negato il diritto di costruirsi in quegli anni una famiglia, avere dei figli. oggi sono uomini maturi liberi (si spera) di poter vivere la propria fede.
Le norme internazionali violate
L’eritrea continua a violare le norme internazionali in materia di diritti umani. Più volte le varie commissioni e comitati vari hanno condannato pubblicamente il governo per la violazione dei diritti umani e nel 2021 il relatore speciale dell’ONU ha esortato il governo eritreo a “rilasciare immediatamente e incondizionatamente tutti coloro che sono ancora detenuti, senza un’accusa o un processo, a motivo della loro fede o del loro credo, tra cui 20 testimoni di Geova”.
L’esortazione
Lo ha anche esortato a “rivalutare le decisioni di privare i Testimoni di Geova della cittadinanza a motivo della loro appartenenza religiosa, a rispettare la raccomandazione della Commissione africana dei diritti dell’uomo e dei popoli di assicurarsi che i testimoni di Geova conservino i diritti di cittadinanza e a investigare sui casi di testimoni di Geova deceduti in prigione”.
In conclusione
La libertà religiosa è un diritto fondamentale dell’uomo, riguarda la sfera della libertà di ognuno di noi (di qualunque fede), appartiene all’essere umano che per sua stessa natura ha una necessità spirituale. Nessuno ha il diritto di vietare o perseguitare chiunque sia perchè professa la propria fede. Ancora oggi l’ espressione della propria fede è una delle colonne portanti dello sviluppo della personalità umana. Nessuno ha il diritto di separare un figlio dal suo genitore. Nessuno ha il diritto di separare un credente da Dio.
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