Le fonti di energia rinnovabili, come l’energia eolica, rappresentano il futuro, ma devono fare i conti con i problemi di spazio. Per quante installazioni possiamo piantare lungo la costa, primo o poi terminerà lo spazio disponibile. Si è allora pensato di allontanarsi ed andare in mare aperto, dove lo spazio non manca di certo. Ma è un progetto realizzabile? E cosa cambia rispetto alle installazioni terrestri e a quelle poco distanti dalla costa?
Dov’è il futuro dell’energia eolica?
Il futuro dell’energia eolica è sicuramente in mare aperto. Già nella Scozia settentrionale possiamo trovare cinque turbine a 15 km dalla costa. La zona interessata è parecchio ventosa e la presenza di nuove turbine farebbe in modo da incrementare l’apporto energetico. Il nuovo progetto prevede che le nuove turbine non siano impiantate su supporti fissi agganciati al fondo dell’oceano, ma galleggino sulla superficie del mare. La cosa rivoluzionaria del progetto Hywind è che gli alberi giganti e le turbine sono legate a chiglie galleggianti di cemento e acciaio che consentono loro di stare in piedi sull’acqua come una boa da pesca. Le basi cilindriche di quasi 10.000 tonnellate delle turbine sono tenute in posizione con tre cavi di ormeggio, tesi e collegati ad ancore che giacciono sul fondo del mare.
La differenza dalle normali turbine
A differenza delle normali turbine eoliche, con lunghe torri affondate nel fondo del mare e imbullonate a 60-160 piedi di profondità, il vantaggio delle turbine galleggianti è che possono accedere a vaste aree di acque oceaniche periferiche e fino a mezzo miglio di profondità, dove soffiano i venti più forti e costanti del mondo. Da aggiungere che lo spazio oceanico oltre la portata delle turbine “costiere” costituisce l’80% delle acque marittime del mondo. Questo dato apre senz’altro la strada alle turbine galleggianti. Negli ultimi anni questa tecnologia ha fatto passi da gigante ed il progetto Hywind ne è la dimostrazione concreta.
Costi della nuova tecnologia
Alcuni esperti di energia rinnovabile prevedono costi troppo alti. R. Andreas Kraemer, fondatore e direttore dell’Ecologic Institute, afferma che sarà sempre più economico costruire turbine a terra. Anche se in alcuni casi, specifica poi, i parchi galleggianti potrebbero essere più economici degli impianti eolici fissi, si tratta pur sempre di ingegneria marittima. Questo rende i nuovi impianti costosi da costruire, installare e mantenere, e la durata delle stazioni è breve a causa della natura corrosiva dell’ambiente marino.
L’Europa si rinnova
Nonostante ciò, progetti eolici galleggianti sono ora in costruzione in Europa e in Giappone. In Portogallo, il progetto WindFloat Atlantic dovrebbe produrre energia sufficiente per 60.000 case. La Francia ha addirittura inserito l’energia eolica fluttuante nei suoi piani per l’energia pulita. E la Scozia, che quest’anno aspira a coprire tutto il suo fabbisogno di elettricità con fonti rinnovabili, ha in cantiere altri nuovi parchi galleggianti.