Elezioni presidenziali in Siria: il parlamento ha stabilito che le elezioni presidenziali si terranno il 26 maggio. Saranno le seconde presidenziali da quando è iniziata la guerra nel paese, nel 2011, e con molta probabilità non saranno libere e verranno vinte dall’attuale presidente Bashar al Assad. Assad aveva già vinto quelle precedenti, tenute nel 2014 in piena guerra civile, con quasi il 90% dei voti. Anche in quell’occasione il voto non era stato libero.
Elezioni presidenziali in Siria: la storia si ripete?
La famiglia del presidente Assad e il suo partito Baath hanno governato il paese con il pugno di ferro per più di cinque decenni. Grazie all’aiuto dei potenti servizi di sicurezza siriani e le forze armate. Secondo le regole di voto siriano, i candidati devono aver vissuto in Siria negli ultimi dieci anni. Il che vieta di fatto la candidatura dei principali esponenti dell’opposizione che vivono in esilio. I candidati inoltre dovranno avere l’appoggio di almeno 35 membri tra i 250 del parlamento siriano, che è dominato per l’appunto dal partito Baath, il cui leader è Assad.
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La protesta dei ministri degli Esteri
I ministri degli Esteri di cinque paesi occidentali: Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Stati Uniti, hanno chiesto di boicottare le elezioni.