giovedì, Aprile 25, 2024

Elena Mazzi e i concatenamenti disciplinari

Martedì 14 giugno alle 18.30 PAV Parco Arte Vivente presenta On copper, wax, iron, wisteria and ice. Elena Mazzi: 10 years of smellscapes, labs and conversations. La mostra personale dell’artista è a cura di Marco Scotini e sarà visitabile da mercoledì 15 giugno al 23 ottobre. L’esposizione è realizzata con il sostegno di Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Regione Piemonte, Città di Torino e [N.A!] Project.


Collettiva TOGETHER: gli aspetti della vivere insieme


A cosa attinge la produzione di Elena Mazzi?

La relazione tra i territori a rischio e le comunità che li abitano innesca le pratiche di Elena Mazzi (1984) che decostruiscono e contestano le dicotomie epistemiche della modernità. Sollecita a pensare un nuovo rapporto ecologico tra natura, cultura e mondo. Colleziona casi di studio sul campo, laboratori portatili, mette in opera differenti set di procedure, scambi interdisciplinari, per superare i limiti degli ambiti in cui la conoscenza si è prodotta e si produce. Seguendo la contrapposizione tra “scienza di stato” e “scienza nomade” (Deleuze e Guattari), è possibile annettere la sua ricerca al modello teorico.

L’arte che offre risposte

Mazzi usa ambito artistico, antropologico e scientifico un approccio “minore” con un fare rizomatico in cui le circostanze fanno emergere kit di strumenti. Mostra anche i concatenamenti disciplinari e gli interlocutori possibili. Vuole trovare una risposta non convenzionale alle urgenze ecologiche, all’estrattivismo neoliberista, al collasso delle biodiversità. Cerca nuovi immaginari di interconnessione, intersezione e mutua dipendenza, oltre il monopolio cognitivo dei saperi occidentali. L’orizzonte strategico del suo lavoro, nei contenuti e nelle metodologie, sensibilizza le soggettività coinvolte all’importanza della dimensione ecosistemica. Quindi tratta delle entità circolanti, citando Bruno Latour) che popolano la società.

On copper, wax, iron, wisteria and ice

Il titolo della mostra indica proprio il processo additivo di molteplici laboratori che hanno come base le materie prime. Combinando le arti visive a soluzioni impiegate in geografia, scienze sociali e antropologia, nel lavoro di Mazzi la pratica artistica diventa azione all’interno delle comunità. Troviamo infatti la comunità, ampia ma specifica degli scienziati incontrati nella realizzazione di Copperialities, nell’ambito di Scientific Visualizations: Impact on Practice, alla Libera Università di Bolzano. Inoltre c’è la il gruppo di api e umani, nel progetto sull’apicoltura nomade En Route to the South (2015) e con The Upcoming Polar Silk Road (2021), la nozione di società si espande alla dimensione geopolitica. Infine, lo stare insieme è al centro del progetto Smellscapes, pensato valorizzare la dimensione olfattiva e la cultura materiale, botanica e gastronomica territoriale. L’idea si concretizza con la creazione laboratoriale di essenze che funzionino come rappresentazioni partecipative del quartiere.

Elena Mazzi

Dopo gli studi all’Università di Siena e lo IUAV di Venezia, ha trascorso un periodo di formazione al Royal Institute of Art di Stoccolma. Le sue opere sono esposte in mostre personali e collettive, tra cui: der TANK a Basilea, MADRE a Napoli, ar/ge kunst a Bolzano, Sodertalje Konsthall a Stoccolma. Poi era a Whitechapel Gallery di Londra, BOZAR a Bruxelles, Museo del Novecento di Firenze, GAMeC a Bergamo, MAMbo a Bologna, Sonje Art Center a Seoul, Palazzo Fortuny a Venezia. Ha partecipato alla 16a Quadriennale di Roma, 14a Biennale di Istanbul, 17a BJCEM Biennale del Mediterraneo, Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. È vincitrice, tra gli altri, di Cantica21 promosso dal Ministero degli Esteri e dal Ministero dei Beni Culturali di Italian Council.

Attività collaterali alla mostra

Nell’ambito del public programme della mostra, il 5 Luglio il PAV ospita Soils Matter, un incontro interdisciplinare sulle relazioni tra pratiche artistiche. Un appuntamento su suolo e le scienze del suolo, promosso e curato dal gruppo di ricerca del progetto Scientific Visualizations: Impact on Practice della Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano-Bozen. Nel periodo di apertura, su prenotazione, scuole e gruppi potranno partecipare a l’attività laboratoriale La città delle api, sperimentazione naturalistica in ambito urbano. La socialità degli insetti impollinatori è proposta come veicolo per giungere alla conoscenza dei meccanismi che regolano le popolazioni in un’ottica ecologica.

Il workshop Smellscapes

Nell’ambito della rassegna di eventi con gli artisti, Elena Mazzi conduce il workshop pubblico dal titolo Smellscapes. Quindi un percorso di esplorazione del territorio per lavorare alla produzione di essenze di quartiere. Il percorso di ricerca partecipativa si sviluppa in più date: 31 maggio, 28 giugno e 5 ottobre. Per partecipare alle attività è però necessaria la prenotazione a [email protected].

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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