Una delle operazioni più interessanti che il governo giallo-rosso per quanto riguarda la squadra di ministri è sicuramente la scelta di porre il ministero delle famiglie e quello delle pari opportunità sotto un unico nominativo. Tale incarico risponde al nome di Elena Bonetti, esponente del Partito Democratico e facente parte dell’ala più cattolica del partito. L’essere vicina al cattolicesimo non la rende, tuttavia, conservatrice per quanto riguarda temi come le unioni omosessuali: la Bonetti fa parte infatti dell’ala più progressista degli esponenti filo-cattolici!
Madre di due figli e docente di matematica presso l’Università degli studi di Milano, Elena Bonetti fa parte del movimento degli scout cattolici, una delle organizzazioni più progressiste in assoluto fra quelle che ruotano attorno al cattolicesimo! Un dato su tutti è molto esemplificativo in merito al progressismo della Bonetti: proprio nel periodo in cui era lei la “capo scout” della Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, tale associazione creò un documento che chiedeva da un lato allo stato di accettare le unioni civili e dall’altro alla chiesa di aprirsi nei confronti delle persone omosessuali e di quelle divorziate.
Che dire: non tutto il cattolicesimo era qualche mese fa a Verona, e sicuramente Elena Bonetti fa parte del nutrito gruppo di cattolici rimasto a casa propria in quei giorni. Per quanto riguarda, invece, i suoi vecchi incarichi politici, la Bonetti era parte della segreteria nazionale del partito nel periodo in cui il ruolo di segretario era di Matteo Renzi: è infatti definita da molti una “renziana di ferro”. Oltre che sul riconoscere maggiori diritti a persone omosessuali e (nel campo cattolico) a quelle divorziate, Elena Bonetti è sempre stata molto attenta anche ai diritti delle donne ed al garantire una buona formazione ai giovani: tutti segnali che ce la fanno apparire come un ottimo ministro di famiglie e pari opportunità.
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