El Salvador: migliaia in piazza contro il governo Bukele

Migliaia di persone in El Salvador sono scese in piazza per protestare contro il governo Bukele. I cittadini sono preoccupati per la deriva autoritaria in cui il Paese si sta dirigendo. Dal canto suo, il presidente Bukele ha liquidato le proteste come un “fallimento”.

Migliaia scendono in piazza in El Salvador: cos’è successo?

Migliaia di persone in El Salvador sono scese in pizza per protestare contro il presidente Nayib Bukele e la sua deriva autoritaria. I media locali hanno stimato che almeno 4 mila persone hanno marciato nella capitale San Salvador. I manifestanti avevano striscioni e cartelli che denunciavano la decisione di Bukele di estromettere diversi giudici della Corte Supera, la possibilità per il presidente di chiedere un secondo mandato e l’adozione del bitcoin come moneta a corso legale. I manifestanti hanno scandito slogan tra cui “Cosa vuole El Salvador? Sbarazzarsi del dittatore”. Secondo quanto riportato, alcuni manifestanti vicino alla piazza della capitale hanno dato fuoco a un’effige con le sembianze del presidente Bukele. Il presidente Bukele ha risposto alle proteste cambiando nuovamente il suo profilo Twitter con “Imperatore di El Salvador”. Lo scorso mese aveva scritto “Dittatore di El Salvador”. Ha poi affermato su Twitter che le proteste sono state un “fallimento”.

Il “Dittatore” Bukele

Si tratta della seconda grande protesta in poco più di un mese. A settembre i manifestanti erano scesi in piazza per protestare contro l’introduzione del bitcoin come moneta insieme al dollaro USA. i cittadini sono molto preoccupati anche per la presa di potere da parte di Bukele. Il presidente ha ottenuto anche il potere legislativo, fenomeno senza precedenti nella storia democratica del Paese. Il controllo del parlamento ha permesso a Bukele di sostituire il Procuratore Generale e i magistrati della Corte Costituzionale.

A maggio, appena insediatesi la nuova Assemblea, il partito New Ideas di Bukele ha votato per licenziare i giudici del collegio costituzionale della Corte Suprema, nonché l’allora procuratore generale. Inoltre ad agosto è stata approvata una legge che manda in pensione anticipata un terzo dei giudici in attività, tra i quali alcuni che in passato avevano aperto indagini nei confronti del presidente.  Ma non è tutto. La nuova Corte Costituzionale ha aperto alla possibilità per il presidente di candidarsi per un secondo mandato. Tutto ciò ha fatto infuriare Washington, che afferma che le nuove leggi siano incostituzionali.

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