giovedì, Aprile 18, 2024

Patrick George Zaki: arrestato in Egitto l’attivista Lgbt

Patrick George Zaki 27 anni attivista egiziano per i diritti delle Lgbt e studente da circa sei mesi in Italia presso il nel master Gemma, il primo programma Erasmus Mundus dedicato agli studi di genere, all’università di Bologna è stato fermato all’aeroporto del Cairo la notte tra il 6 e il 7 gennaio. A dare la notizia è stato Riccardo Noury portavoce di Amnesty International Italia tramite un tweet.

Il giovane si trova ora agli arresti a Mansoura e rischia una detenzione prolungata e tortura. 

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La ricostruzione dell’arresto di Patrick George Zaki

Secondo la ricostruzione fatta dalla Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), Zaki stava tornando a casa per un breve periodo di vacanza, ma la polizia lo ha bloccato allo sbarco e lo ha sottoposto a ore di interrogatorio e probabilmente a tortura. L’arresto è avvenuto sulla base di un mandato di cattura emesso nel 2019 di cui l’attivista non era a conoscenza e di cui sono ignoti i capi d’accusa. 

Amnesty chiede l’immediato rilascio di Patrick George Zaki e la fine delle persecuzioni ai membri della società civile e dei giornalisti che operano nel campo dei diritti umani. Nel 2018 Patrick George Zaki era stato fra i promotori della campagna presidenziale di Khaled Ali noto politico e avvocato per la difesa dei diritti umani che più volte si è scontrato con il generale Abdel Fattah al-Sisi autore del colpo di stato egiziano nel 2013.

Egitto: manifestanti invocano la caduta del regime

Patrick George Ziki


Patrick George Ziki: l’appello di Amnesty International

“Pretendiamo di sapere cosa c’è scritto sul mandato e quali reati vengono imputati a Ziki. Se il mandato contiene un reato che non è altro che una legittima attività di denuncia, in questo caso scatta l’imputazione di informazioni false e nocive per sicurezza nazionale. Se nel mandato si leggono capi d’imputazione che equivalgono a un’attività legittima, va scarcerato subito, devono farlo sapere”.

Parole di preoccupazione sono state espresse anche dal rettore dell’Università di Bologna e dal sindaco Virginio Merola che ripropone la richiesta di chiarimenti espressa da Amnesty e fa riferimento anche alla vicenda di Giulio Reggeni torturato e ucciso in Egitto nel 2016.

“Dal balcone del nostro comune sventola lo striscione giallo per Giulio Reggeni anche per questo non possiamo essere indifferenti a quello che è accaduto”.

Quattro anni dalla morte di Giulio Regeni

Change.org ha già lanciato una petizione per chiedere la liberazione di Patrick alle autorità governative egiziane. La campagna ha già raccolto in pochi minuti oltre un migliaio di adesioni.


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