Ford fa indubbiamente parte della storia dell’industria automobilistica: fondata nel 1903 da Henry Ford, è stata la prima ad introdurre la catena di montaggio, il nastro trasportatore e tante altre innovazioni su cui si è fondato lo sviluppo di tutto il settore negli anni. Eppure anche l’azienda di Dearborn ha dovuto fare i conti con un autentico flop, quello della vettura Edsel.
Il progetto, chiamato inizialmente E-car, andò incontro al cambio di nome in onore di Edsel Ford, figlio dello storico fondatore della società di cui è stato presidente dal 1919 al 1943. I lavori alla nuova vettura furono lunghi (durarono dieci anni) e costosi, infatti si stima che siano stati investiti almeno 250 milioni di dollari per le varie attività di sviluppo, ricerca, per analisi di mercato e marketing. E così, quando nel settembre del 1957 ci fu la presentazione ufficiale, le aspettative erano a dir poco alte e ambiziose.
In casa Ford erano convinti che sarebbero andati incontro ad un grande successo, prevedendo di vendere almeno 200mila nuovi modelli solo nel primo anno. Invece, quando nel novembre del 1959 si decise di chiudere tristemente in anticipo la produzione delle Edsel, i dati furono impietosi, con perdite di 350 milioni di dollari per l’azienda.
Edsel: la genesi del progetto
Ford Motor Company soprattutto a partire dagli Anni ’50 aveva puntato a immettere sul mercato delle vetture economiche. Una strategia differente da quella di altri competitor come General Motors e Chrysler, le quali invece avevano preferito proporre alla clientela dei modelli appartenenti a diverse fasce di prezzo.
Questa situazione cominciò a creare qualche problema alla casa automobilistica del Michigan che, nei dati di vendita, stava ormai precipitando verso il basso nelle preferenze dei consumatori appartenenti alle classi sociali medio-alte. Infatti, coloro i quali volevano acquistare un’automobile di livello alto, preferivano guardare ad altre realtà.
E così a partire dal 1955 cominciarono i lavori della nuova Edsel che avrebbe dovuto ottenere i favori degli statunitensi benestanti. Furono commissionati costosi sondaggi e ricerche di mercato per analizzare preferenze, gusti e comportamenti dei consumatori. Nonostante il denaro investito, però, i risultati non furono presi in considerazione dai responsabili della produzione della nuova vettura.
Questi, infatti, li utilizzarono solo per lanciare una sontuosa campagna pubblicitaria atta a presentare il modello come realizzato su misura per tutti i cittadini americani. Invece, all’atto pratico, gli standard di realizzazione della Edsel non si erano mai allontanati da quelli dei modelli precedenti.
Un altro passo falso fu quello di fare le cose in grande anche in merito alle versioni della nuova macchina. Gli ingegneri della Ford, invece di concentrarsi nella produzione di un unico modello esclusivo, ne presentarono addirittura 18 versioni per dimostrare come si sposasse perfettamente con i gusti di tutti gli statunitensi. Fin da subito la stampa specializzata criticò questa scelta, definendo la Edsel un’auto priva di identità.
I motivi del clamoroso fallimento
Fin da subito alla Ford dovettero fare i conti con l’insuccesso del progetto Edsel. Ad un anno dal debutto sul mercato, arrivò il poco edificante record del maggior numero di vetture rimaste invendute nella storia degli Stati Uniti. Eppure la macchina aveva anche delle importanti novità come, ad esempio, il tachimetro rotativo e il cambio di marcia da effettuare semplicemente pigiando alcuni tasti sul volante. Ma i numeri furono chiari e impietosi: appena 64mila macchine vendute.
Uno dei motivi del flop della Edsel consiste nell’eccessiva pressione della Ford sui consumatori nel presentare la nuova auto come qualcosa di rivoluzionario. Tutto ciò generò nell’opinione pubblica delle enormi aspettative che poi non corrisposero alla realtà.
Piccoli difetti in veicoli Ford: auto sotto controllo
Inoltre l’azienda impose quasi a tutti i concessionari di acquistare un grande quantitativo di automobili ancor prima del rilascio ufficiale. Questa mossa, quando ci si rese conto che il veicolo non piaceva al pubblico, impedì alla società di Dearborn di bloccare o limitare fin da subito la produzione.
Un’altra ragione legata al disastro della Edsel è quella legata all’immagine che la Ford si era costruita tra i clienti. Ormai era diventata l’azienda di riferimento per le auto accessibili economicamente. Dunque, chi voleva comprare un modello di lusso, per abitudine si rivolgeva altrove.
Era anche una questione di “rango”: il benestante che puntava a sfrecciare su una vettura costosa, si vergognava quasi a farlo con una Ford, perché era come se avesse comunque optato per un rincalzo del segmento perché magari impossibilitato a puntare più in alto.