venerdì, Marzo 29, 2024

DSA Study Maps: l’apprendimento condiviso

Giuseppe e Pietrosilvio sono due fratelli romani, rispettivamente di 17 e 20 anni. Entrambi con DSA e BSE. Durante il periodo di lockdown hanno dato vita a un bellissimo progetto, denominato: “DSA Study Maps”. Ma andiamo a vedere più nel dettaglio di che cosa si tratta.

DSA Study Maps: l’apprendimento condiviso?

Attraverso questo progetto, i due fratelli, hanno realizzato un vero e proprio database web. Il sito mette a disposizione centinaia di mappe concettuali, utilissime per chi come loro, è affetto di Disturbi Specifici dell’Apprendimento e con Bisogni Educativi Speciali. Le mappe sono frutto di anni di duro sacrificio e suddivise in modo meticoloso: storia, filosofia, matematica, inglese e storia dell’arte. Nel web fioccano feedback positivi, tanti ringraziamenti e complimenti da ragazzi che, come loro, si sono sentiti smarriti a causa della didattica a distanza.


MIUR INDICAZIONI PER LA DIDATTICA A DISTANZA


Qualcosa di più sul Disturbo Specifico dell’Apprendimento

La principale caratteristica di questo disturbo è la “specificità”, ovvero il disturbo interessa una circoscritta padronanza di abilità indispensabile per l’apprendimento (lettura, scrittura, calcolo) lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Ciò significa che una persona affetta da dislessia, non deve presentare deficit di intelligenza, problemi ambientali o psicologici, deficit sensoriali o neurologici.

I 5 disturbi più comuni nel DSA

  • Dislessia;
  • Disortografia;
  • Disgrafia;
  • Discalculia.

Chi sono i ragazzi che hanno Bisogni Educativi Speciali?

Sono studenti che hanno necessità di attenzione speciale nel corso del loro percorso scolastico, per molteplici cause, a volte certificati da una diagnosi ufficiale di tipo medico. La tecnologia di supporto dell’apprendimento comprende strumenti fisici e software che aiutano lo studente a studiare e a imparare, sia a scuola che a casa,  partecipando e sentendosi inclusi nelle attività didattiche.

DSA e mappe concettuali

Si chiamano “mappa” proprio perché serve allo studente a orientarsi all’interno di un mondo fatto di parole e numeri, non proprio congeniali al funzionamento del suo cervello. Il cervello dei ragazzi con Disturbo Specifico di Apprendimento funziona in maniera differente: i ragazzi con DSA non pensano a parole, ma per immagini e una velocità vertiginosa, migliaia di volte più veloce di chi pensa con parole.

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