martedì, Aprile 16, 2024

Dragaggio del Pripyat: rischio contaminazione nucleare averte AIEA

Le paure su Chernobyl riemergono quando inizia il dragaggio del Pripyat. Il fiume che passa davanti al reattore nucleare di Chernobyl viene dragato per creare una rotta di navigazione interna. Quindi, potenzialmente farà riemergere i fanghi radioattivi contaminando l’acqua potabile di 8 milioni di persone. Gli scienziati avvertono di questo rischio dovuta al lavoro sul gigantesco canale navigabile E40 che collega il Baltico al Mar Nero. Inoltre potrebbe causare danni a circa 28 milioni di persone, avverte il World Wide Fund (WWF) for Nature. Il fiume Pripyat scorre da nord-ovest dell’Ucraina fino alla sua confluenza con il fiume Dnieper, il fiume più importante dell’Ucraina, che attraversa la capitale.

Quale rischio si corre con il dragaggio del Pripyat?

Il dragaggio iniziato di recente, avviene in otto località, quattro delle quali si trovano a pochi chilometri dai resti del reattore n.4. Questo intervento va contro le raccomandazioni dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA). Molte ONG affermano che lo studio di fattibilità dell’E40 nel 2015 dell’Istituto Marittimo di Danzica non esaminava adeguatamente le implicazioni della contaminazione radioattiva dovuta al dragaggio. Inoltre, Il Pripyat diventerà una fonte permanente di contaminanti radioattivi perché sarà necessario un dragaggio annuale per garantire il buon funzionamento dell’idrovia E40.

In che modo influenzerà il territorio e la popolazione il dragaggio del Pripyat?

Un continuo dragaggio del Pripryat contaminerebbe l’approvvigionamento idrico di otto milioni di persone. Mentre l’uso dell’acqua per l’irrigazione potrebbe contaminare le colture da cui dipendono 20 milioni di ucraini. Oltre alla minaccia di contaminazione radioattiva, il corso d’acqua dell’E40 prosciugherà i fiumi e danneggerà i paesaggi. Quindi, avrà un impatto negativo sulla fauna selvatica e distruggerà i mezzi di sussistenza della popolazione locale. Inoltre, circa 28 milioni di persone a valle, dipendono dal fiume Dnieper per l’acqua e il cibo.

Sobi afferma che il lavoratori operano in totale sicurezza

Dmitrij Nadeev, un manager di Sobi, afferma che la società ha effettuato una ricerca sulle radiazioni e ha prelevato campioni di terreno. “La sicurezza dei nostri lavoratori è una priorità assoluta. Le varie analisi dimostrano che il lavoro può essere svolto in sicurezza. Nonché al fatto che tutti i lavoratori sono dotati di dispositivi di protezione individuale (DPI) e dosimetri. Durante il lavoro, gli scienziati prelevano quotidianamente campioni d’acqua a valle della draga”. Nadeev ha rifiutato di condividere lo studio sulle radiazioni o di mostrare che i lavoratori che indossavano i DPI. Il Ministero delle Infrastrutture ucraino, a capo del progetto, non ha ancora delle risposte su come il dragaggio influenzera nel futuro territorio, popolazione e economia.

I costi dell’opera E40

I costi e i rischi associati alla prevista via navigabile E40 sono elevati. Una valutazione economica di esperti ha analizzato lo studio di fattibilità dell’E40 2015 dell’Istituto Marittimo di Danzica. Dallo studio è emerso che, i costi di costruzione del E40 dovrebbero superare i 13 miliardi di euro. Una cifra sottostimata nello studio di fattibilità di almeno 900 milioni di euro in Bielorussia e 100 milioni di euro in Ucraina. Attualmente, il governo ucraino ha commissionato i lavori di dragaggio per circa 12 milioni di grivna ucraini (circa 350mila euro).


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