Divieto Cannabis dal 22 settembre. Vietata in Italia la vendita dei prodotti per uso orale ottenuti da estratti di cannabidiolo (CBD). Si tratta di un ritorno al passato stabilire che il cannabidiolo sia uno stupefacente, infatti ritornerà attivo un decreto bloccato nel 2020 che considera il cannabidiolo come sostanza stupefacente, vendibile soltanto in farmacia, dietro presentazione di ricetta medica non ripetibile.
Dal 22 settembre entra in vigore il divieto Cannabis in Italia
Divieto Cannabis, dal 22 settembre in Italia. Non sarà più acquistabile nei punti vendita come canapa shop, erboristerie e tabaccai. Infatti, è ritenuto uno stupefacente, cioè una sostanza di origine vegetale o sintetica che agisce sul Sistema Nervoso Centrale, provocando stati di dipendenza fisica. Come pure psichica.
Il decreto permette l’acquisto di fiori di cannabis da fumare, contenenti il cannabidiolo. Ma non il tetraidrocannabinolo (THC), che è il principio attivo della marijuana, che è la droga ottenuta facendo seccare i fiori e le foglie della canapa indiana, ovvero una varietà della Cannabis sativa.
Cos’è il cannabidiolo?
Il cannabidiolo è una delle sostanze contenute nella pianta della Cannabis sativa. Esistono due tipi di piante di la marijuana e le piante di canapa. Queste si differenziano tra loro per la presenza o meno di grandi quantità di tetraidrocannabinolo (THC). Infatti, la marijuana ne contiene alti livelli. E la canapa non ne ha.
Si tratta di un composto chimico scoperto nella Cannabis sativa. Viene utilizzato come antidolorifico e a scopo terapeutico. Sono riconosciuti gli effetti rilassanti e anticonvulsivanti. Come pure antidistonici, antiossidanti e antinfiammatori. Favorisce il sonno e aiuta contro ansia e panico.
Cosa stabilisce il decreto
Attualmente, dopo il decreto bloccato nel 2020 dall’allora Ministro della Salute Roberto Speranza, in Italia è consentito l’uso dell’olio di cannabidiolo e altri prodotti correlati.
Ciò, nel tempo, ha consentito un utilizzo sempre maggiore della sostanza e la sua notevole diffusione. Infatti, presenta benefici per la salute.
Con lo sblocco del decreto ad opera dell’attuale Ministro della Salute Orazio Schillaci, il cannabidiolo diventa una sostanza stupefacente, che potrà essere venduta unicamente in farmacia, sotto prescrizione medica. E si considera illecito qualsiasi ‘utilizzo non farmacologico degli estratti di cannabis, comprese le destinazioni ammesse dalla normativa italiana ed europea sulla canapa industriale, quali ad esempio l’uso del CBD per la preparazione di nuovi alimenti’.
Obiettivo del decreto
Il decreto ha l’obiettivo di regolamentare l’uso della Cannabis. Dunque, non è un divieto fine a se stesso. Bensì, considerarlo un farmaco da utilizzare in presenza di determinate e specifiche patologie e malattie.
Effetti del nuovo divieto
Questa decisione ha provocato non poche polemiche. Infatti, chi è a favore dell’utilizzo più libero della Cannabis ritiene che sia una scelta poco logica perché va in contrasto con quanto deciso in merito dai governi tedeschi, inglesi e francesi.
Utilizzo del cannabidiolo
La Cannabis determina conseguenze importanti. Ad esempio, in adolescenza e nella prima età adulta può causare sintomatologie psicotiche. Inoltre, altera il comportamento e può provocare incidenti stradali per chi ne fa uso e si mette alla guida.
Ma si utilizza anche perché risulta efficace nel trattamento di varie sindromi e problematiche di salute. Ad esempio, nel Disturbo Bipolare e nella Sclerosi Multipla. Come pure in presenza di diagnosi del Morbo di Crohn e Diabete. E ancora, in caso di astinenza da eroina, morfina e altri farmaci oppioidi.
Conclusione
La vendita sarà vietata anche attraverso i distributori automatici e on line. E sarà vietata anche qualsivoglia forma di pubblicità. Proprio come avviene con il tabacco, è possibile che si decida di realizzare un’apposita licenza.