giovedì, Marzo 28, 2024

Discorso integrale di Conte in Senato di oggi 20 agosto

Giuseppe Conte ha tenuto il suo discorso al Senato oggi 20 agosto, è entrato in aula alle 15:06 e la seduta si è aperta con le sue dichiarazioni sulla crisi di governo. Al termine del discorso Conte ha annunciato che rassegnerà le dimissioni al Presidente della Repubblica. Queste le sue parole:

“Gentili senatori, ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo innescata dal leader di una delle due forze di maggioranza. Ho sempre sostenuto che sarei tornato qui in caso di un’anticipazione della crisi di governo. Questo non è il vezzo di un giurista, sono qui perché sono convinto che il confronto in quest’aula sia lo strumento più efficace per il buon funzionamento di una democrazia parlamentare. Non si tratta di regole di forma ma di sostanza politica, a tutela dei diritti di tutti i cittadini.

Il ministro dell’Interno Salvini dopo aver anticipato la sua decisione ha divulgato una nota, sollecitando il ritorno alle urne elettorali e ha depositato una mozione di sfiducia nei confronti del governo, chiedendone la calendarizzazione. È una decisione grave, con conseguenze per la vita politico sociale del paese, per questo merita di essere chiarita in un pubblico dibattito che comporti la presa di responsabilità di tutti gli attori della crisi. Io ho garantito che questa sarebbe stata un’esperienza di governo all’insegna del cambiamento e della trasparenza e non posso permettere che si chiuda con dichiarazioni affidate ai social o per strada, senza un contraddittorio istituzionale e trasparente. L’unico luogo dove questo confronto può svolgersi è il Parlamento.

La decisione della Lega di tornare alle urne la reputo grave, interrompe prematuramente un’azione di governo che già nel primo anno aveva realizzato molti risultati. Secondo: questo governo era nato per intercettare l’insoddisfazione dei cittadini che col voto del marzo 2018 volevano un cambio di passo rispetto alla politica precedente, questo disegno viene ora interrotto. In questo modo la Lega viola l’impegno che aveva sottoscritto: il contratto di governo con il movimento Cinque Stelle, che chiedeva l’impegno delle parti a discutere nella cooperazione un’eventuale crisi. I tempi espongono a gravi rischi il nostro paese: elezioni anticipate in autunno sarebbero inevitabili e il rischio di ritrovarsi in esercizio finanziario provvisorio è altamente probabile. Nell’ambito di una congiuntura economica internazionale non favorevole, il governo si ritroverebbe esposto a speculazioni finanziarie e a un aumento dell’Iva.

Questa crisi arriva in un momento delicato di interlocuzione con le istituzioni europee, si stanno concludendo le trattative per la nomina dei commissari. L’Italia corre il rischio di partecipare alla trattativa in condizioni di difficoltà. É quindi irresponsabile aprire ora una crisi di governo, il vicepremier ha mostrato di seguire interessi personali e di partito. Credo sia legittimo mirare al consenso elettorale ma affinché un sistema democratico possa funzionare ogni partito è chiamato alla mediazione, filtrando gli interessi di parte alla luce degli interessi generali. Se si guarda solo agli interessi di parte si tradisce la vocazione nobile della politica e si tradisce anche l’interesse nazionale.

Quando si ricoprono incarichi istituzionali sottoscrivendo un contratto di governo, si assumono doveri e responsabilità nei confronti dello Stato e dei cittadini, che non si possono sospendere al primo momento utile. Far votare i cittadini è l’essenza della democrazia, sollecitarli a votare ogni anno è irresponsabile. Le scelte compiute, i comportamenti degli ultimi giorni del ministro dell’Interno rivelano scarsa sensibilità istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale.

Perché aprire la crisi in pieno agosto, quando ormai già dopo l’esito delle elezioni europee era chiara l’insofferenza di un governo che limitava chi ha rivendicato pieni poteri per guidare il paese? Questo è un gesto di grave imprudenza istituzionale, nei confronti del Parlamento, suscettibile di portare il paese nell’incertezza politica e nell’instabilità finanziaria. Questa decisione è arrivata dopo il decreto sicurezza bis, con una coincidenza elettorale che suggerisce opportunismo politico.

Contraddittorio è il comportamento di una forza politica che dopo aver presentato una mozione di sfiducia del governo non ritira i propri ministri. E’ difficile conciliare sfiducia al governo con permanenza in carica dei ministri. Amici della Lega, per preparare il ritorno alle urne avete accreditato un’idea del governo dei no e avete macchiato 14 mesi di intensa attività di governo pur di battere questa grancassa, avete offeso non solo il mio impegno personale ma anche quello dei vostri ministri e dei vostri sottosegretari, che mi hanno affiancato con passione e dedizione nell’attività di governo. Grazie.

Avete affossato le norme anti-corruzione, il protocollo sulla terra dei fuochi, il codice rosso, tutte le misure per rilanciare gli investimenti, Genova, il decreto semplificazioni, la quota cento, il decreto dignità, i rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche. Avete oscurato l’impegno per sbloccare le infrastrutture, le misure per rilanciare il sud, per rafforzare la ricerca, il piano tariffario per le concessioni autostradali. Avete cancellato i provvedimenti per la riforma fiscale, gli interventi di riforma per lo sport, per le olimpiadi invernali.

Altro che governo dei no. La verità è un altra, il leader della Lega, forte del consenso elettorale ha fatto un’operazione di distacco dal governo, alla costante ricerca di un pretesto per innescare la crisi di governo e il ritorno alle urne.

Questa decisione ha compromesso la Legge di bilancio, che avrebbe contenuto la flat tax ma anche una riforma più complessiva che coinvolgeva la giustizia tributaria con la riduzione del cuneo fiscale, un piano di rilancio del Sud e un progetto articolato di privatizzazioni. L’ampio disegno della riforma della giustizia è anch’esso compromesso.

Il paese ha bisogno di misure per un nuovo piano di investimenti e per la crescita economica. Caro ministro dell’Interno, caro Matteo, promuovendo questa crisi ti sei assunto una grave responsabilità. Hai annunciato la crisi invocando pieni poteri e chiamando le piazze, questa tua concezione mi preoccupa. Nel nostro ordinamento repubblicano le crisi di governo non si affrontano nelle piazze, in secondo luogo il principio dei pesi e dei contrappesi è fondamentale per l’equilibrio democratico e per precludere derive autoritarie. Ti ispiri al sovranismo, ma come dice Federico II, quantunque la nostra maestà sia svincolata da ogni legge non si eleva sopra la ragione che è la madre del diritto. Non abbiamo bisogno di persone che invochino pieni poteri ma che abbiano senso delle istituzioni.

Se avessi mostrato cultura delle regole e senso delle istituzioni l’interazione di governo ne avrebbe tratto giovamento, ti ho fatto notare spesso questi atteggiamenti. Quest’anno ho provato a partire anzitempo per progettare una manovra economica e ti ho chiesto di indicarmi i delegati della Lega per affrontare la cosa, ma mi hai fatto aspettare due mesi. Se avessi accettato di incontrate le parti sociali insieme a me avremmo accreditato la nostra azione, se avessi accettato di venire qui al Senato per riferire sulla vicenda russa, una vicenda che merita di essere chiarita anche per i riflessi sul piano internazionale, avresti evitato al tuo Presidente del Consiglio di presentarsi al tuo posto, rifiutandoti peraltro di condividere con lui le informazioni di cui sei in possesso.

In coincidenza dei Consigli europei a cui ho preso parte non hai limitato la foga comunicativa, generando un controcanto politico che non ha contribuito a rafforzare l’autorevolezza del nostro paese. Hai invaso spesso le competenze degli altri ministri, creando sovrapposizioni e interferenze che hanno minato l’efficacia dell’azione di governo. Hai criticato pubblicamente l’operato degli altri ministri quando io stesso all’indomani delle elezioni europee ti avevo pregato di riferirmi riservatamente le osservazioni relative al governo. Rispetto delle regole e delle istituzioni sono caratteristiche fondamentali per assumere il ruolo di ministro, senza suscitare le reazioni emotive dei cittadini.

Questa verità non te l’ho mai riferita: chi ha compiti di responsabilità dovrebbe evitare di accostare agli slogan politici i simboli religiosi. Questi comportamenti non hanno nulla a che vedere con il principio di libertà di coscienza religiosa, sono episodi di incoscienza religiosa che offendono il sentimento dei credenti e oscurano il principio di laicità dello Stato moderno. Amici del Movimento Cinque Stelle, mi rivolgo alla Lega perché ha preso l’iniziativa di interrompere il governo, ma invito anche voi a riflettere sulle responsabilità di governo. Bisogna evitare di farsi trasportare dai sondaggi.

Se il Presidente del Consiglio si presenta in aula come in occasione della vicenda russa, il rispetto delle istituzioni imporrebbe di restare in aula ad ascoltarlo. Gentili senatori, la crisi in atto compromette l’azione di questo governo che qui si arresta, ma c’è ancora molto da fare, è un’epoca di passaggi, direbbe Habermas, c’è bisogno di politica, capacità di progettare il futuro, per offrire ai nostri ragazzi opportunità. Ogni giovane che parte è una sconfitta per il nostro paese, se non riusciremo a trattenerli esporremo l’Italia a un inevitabile declino.


Bisogna recuperare le fasce emarginate con i sostegni sociali, le famiglie con disabili a carico non possono rimanere abbandonate a se stesse. Il progetto di autonomia differenziata andrà completato senza sacrificare i principi di coesione sociale, serve un piano per il Sud, per l’incremento dell’occupazione anche nelle aree più disagiate del paese. Serve un ruolo di leadership dell’Italia nell’utilizzo delle energie rinnovabili con le tecniche più sofisticate. L’obiettivo è un’efficace transizione ecologica, per orientare l’intero sistema produttivo verso l’economia circolare che dismetta la cultura del rifiuto e promuova quella del riciclo.

Il modello di crescita non deve essere economicistico. È necessario valorizzare il turismo e questo deve passare dal recupero della nostra cultura più antica, anche dei piccoli borghi e dei comuni. Il prossimo 26 ottobre sarà la giornata delle tradizioni popolari e folkloristiche. Occorre perseguire una politica economica e sociale espansiva. La formula è “nuovo umanesimo”. Questa è la stella polare che mi ha guidato in questi mesi.

Sull’Europa, gli ideali dell’iniziale processo di integrazione stanno perdendo forza, a questa crisi non si può rispondere con un europeismo fideistico ma nemmeno con uno scettiscismo disgregatore che comprometta le conquiste degli ultimi 60 anni ripiegando nel sovranismo. Occorre rilanciare il progetto europeo ma non si può guardare solo al rigore finanziario. Serve un modello di Europa più sostenibile, più solidale e vicina ai cittadini, vicina anche alle periferie e non parlo solo di quelle geografiche. Ocorre vicinanza alle donne e promozione della tutela dei loro diritti.

In questi 14 mesi ho indirizzato il governo verso l’europeismo critico ma costruttivamente orientato e con questo spirito ho affrontato il confronto con l’Europa, evitando la procedura di infrazione per debito eccessivo per ben due volte. Anche all’operazione di elezione della von der Leyen, l’Italia ha offerto il suo apporto, mi sono speso a giugno per questa soluzione. Sforziamoci di cogliere tutte le opportunità evitando di opporci in modo sterile, compromettendo i nostri interessi nazionali.

Occorre una soluzione del conflitto in Libia, l’Italia deve promuovere un nuovo modello di cooperazione in riferimento alla Libia, una cooperazione fra pari che superi i modelli basati sui principi asimmetrici. Ci siamo relazionati a Cina, India, Vietnam, Russia ma la nostra politica estera deve rimanere fedele ai due pilastri del rapporto transatlantico e dell’Unione europea di cui restiamo paese fondatore. Dichiarai all’inizio del mio incarico di essere avvocato del popolo e ringrazio la fiducia che i cittadini mi hanno dato.

La decisione della Lega con la mozione di sfiducia mi impone di interrompere qui questa esperienza di governo. Ascolterò tutti gli interventi ma intendo completare questo passaggio istituzionale: mi recherò alla fine del dibattito parlamentare dal Presidente della Repubblica per comunicargli la fine del mio incarico e rassegnare le dimissioni da Presidente del Consiglio. Il Presidente della Repubblica guiderà il paese in questo delicato passaggio istituzionale e gli rinnovo gratitudine per i consigli e il sostegno. Ringrazio tutti i parlamentari delle forze di maggioranza, ma anche quelli dell’opposizione.

Questo incarico mi ha molto arricchito e spero possa trasmettere fiducia ai più giovani per il futuro del nostro paese. E’ possibile fare politica senza seguire sempre il consenso sui social, senza dover dipendere dal titolo di un giornale, senza mai insultare l’avversario politico o inventarsi nemici dietro ogni angolo. Posso testimoniare che sono più efficaci i ragionamenti politici basati sulla forza delle argomentazioni.

Se si è chiamati a fare scelte dolorose si può avere il sostegno dei cittadini, se si è capaci di spiegargli che le scelte sono ispirate dall’interesse generale. Anche di fronte a posizioni radicalmente opposte c’è spazio per il confronto costruttivo e la mediazione. La politica è davvero la nobile arte che consente, cito da Martin Buber, “di perseguire percorsi di razionalità nel riconoscimento delle diversità”. Viva la nostra patria. Viva l’Italia”.


Sowmya Sofia Riccaboni
Sowmya Sofia Riccaboni
Blogger, giornalista scalza (senza tesserino), mamma di 3 figli. Guarda il mondo con i cinque sensi, trascura spesso la forma per dare sensazioni di realtà e di poter toccare le parole. Direttrice Editoriale dal 2009. Laureata in Scienze della Formazione.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Stay Connected

0FansLike
0FollowersFollow
0SubscribersSubscribe
- Advertisement -spot_img

Latest Articles