Sono passati più di 30 anni dal disastro nucleare di Chernobyl, e in Germania circa il 95 per cento dei funghi selvatici mostra ancora segni di contaminazione radioattiva.
È quanto reso noto dalle istituzioni tedesche dedicate alla sicurezza alimentare, che sottolineano come comunque il livello di radioattività sia molto inferiore alla soglia limite imposta dalle normative (600 becquerel per kg) in tutti i campioni analizzati. Dopo oltre 30 anni dal Disastro nucleare di Chernobyl.
Secondo quanto riferito dall’Ufficio federale per la protezione dei consumatori e la sicurezza del cibo, le concentrazioni più elevate degli isotopi cesio-137 e cesio-134, rilasciati dall’esplosione di Chernobyl il 26 aprile del 1986, sono state rinvenute nei funghi selvatici provenienti dai settori meridionali della Germania.
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Al momento dell’esplosione il reattore di Chernobyl, che oggi si trova in Ucraina, ha liberato i rifiuti nucleari nell’atmosfera diffondendo radioattività in molte zone del continente e provocando un’impennata di casi di tumore nelle aree più vicine.
Attualmente l’ingresso nella zona del disastro è ancora sottoposto a uno stretto controllo da parte delle autorità e non è accessibile senza un permesso.