martedì, Marzo 19, 2024

Disabili in Italia, Conte “bisogna fare di più”

Le condizioni di tutela e il sostegno ai disabili in Italia sono aspetti che hanno bisogno di un rafforzamento. Ecco quanto detto dal Presidente del Consiglio a Montecitorio.

Cosa ha detto Conte a Montecitorio riguardo ai disabili in Italia?

Sempre centrale dovrà rimanere l’attenzione ai bisogni delle persone con disabilità, alle persone fragili, alle loro famiglie che soprattutto in questo periodo avvertono più acuta la sofferenza. Ci siamo molto impegnati per loro per favorire le politiche di vita autosufficiente, dobbiamo lavorare ancor di più e guardate che qui in Parlamento avete migliorato tanti di questi interventi. Adesso tutti insieme dobbiamo lavorare per tutelare la figura del caregiver e potenziare gli strumenti, le iniziative utili a rafforzare l’inclusione sociale“. Ecco quanto riportato dall’agenzia Adnkronos riguardo all’intervento del premier Giuseppe Conte nell’Aula di Montecitorio.

Chi è un caregiver?


Il lavoro di cura informale (quello svolto gratuitamente) non produce reddito, ma fa risparmiare molti soldi alle famiglie e alla collettività. Se i bilanci economici, oltre alle entrate e alle uscite, contemplassero anche la voce “soldi risparmiati”, molto probabilmente esso sarebbe meno invisibile. Nell’ambito del lavoro di cura, quello svolto dal/la caregiver familiare è particolarmente oneroso. Si tratta di colui/colei che, a titolo gratuito, si prende cura in modo significativo e continuativo di un congiunto non autosufficiente a causa di una grave disabilità.
Nonostante ciò, la circostanza che, in Italia, a differenza di molti altri Paesi europei, questa figura non sia giuridicamente riconosciuta, né in alcun modo tutelata, rivela in modo inequivocabile quanto anch’esso sia invisibile, dato per scontato, e considerato irrilevante. Tutto ciò penalizza in modo particolare le donne, visto che ancora oggi la stragrande maggioranza di coloro che prestano assistenza informale è di genere femminile.

Le leggi a tutela dei disabili in Italia

Nel corso della storia si sono succeduti diversi interventi normativi, che il legislatore ha ritenuto opportuni, per favorire l’inclusione degli studenti con disabilità nella scuola italiana. In Italia, è bene ricordare, le scuole speciali riservate ad alunni esclusivamente con disabilità sono abolite dal 1977. Quali sono i principali riferimenti normativi riguardanti l’inclusione scolastica in Italia?

Documento Falcucci (1975)

Redatto dalla commissione con a capo colei che poi sarebbe diventata Ministro dell’Istruzione, Franca Falcucci, il documento ha posto la scuola italiana all’avanguardia. Ha infatti sancito per la prima volta il diritto per tutti i bambini con disabilità, a ricevere una educazione e istruzione adeguata alle loro capacità. La Relazione Falcucci sancirà un passaggio rivoluzionario per la scuola italiana, che per la prima volta poneva al centro la persona e le sue caratteristiche.

Legge Malfatti (1977)

Questa legge aboliva le classi differenziali, disponendo che gli studenti con disabilità fossero inseriti nelle normali classi composte da non più di 20 iscritti. Era necessario disporre del supporto di insegnanti specializzati e delle eventuali “forme particolari di sostegno secondo le rispettive competenze dello Stato e degli enti locali preposti”. Con questa legge la scuola italiana gettava le basi per tutte le leggi future sull’inclusione scolastica, superando la logica della separazione.

Legge 104/92

Si tratta di una legge cardine sulla disabilità e sul diritto delle persone disabili. La Legge 104/92 tratta anche del diritto dei bambini con handicap di ricevere una istruzione adeguata alle proprie condizioni e capacità.


L’Agenda della disabilità per l’inclusione sociale

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