Sono anni che se ne parla. Anni che si continua a rimandare. Anni che persone come Cappato e Mina Welby lottano perché il diritto all’eutanasia sia riconosciuto legalmente. E finalmente sembra che qualcosa si stia muovendo.
Diritto all’eutanasia: cosa è successo?
Un voto positivo. Una piccola conquista dove conta. Le commissioni di Giustizia e Affari Sociali alla Camera ha approvato il testo base della legge sull’eutanasia. Non senza fare feriti, si intende. Da un lato hanno votato a favore Pd con M5S, Leu, Italia viva, Azione e Più Europa. Contro invece Forza Italia, Fratelli d’Italia, e la Lega. Ma quella che per tutti sembra una vittoria, o almeno il primo passo verso la vittoria, non lo è nella realtà. Il testo approvato infatti presenta alcuni punti che non sono quello che i promotori della legge chiedono.
Cosa vogliono Cappato, Welby e Filomena Gallo?
Dal 15 maggio l’associazione Coscioni è impegnata in una raccolta firme per la promozione di un referendum. Dopo 15 anni dalla vicenda Welby e nonostante la piena assoluzione di Cappato e Mina Welby per il caso Trentini (processo durato 4 anni e che ha visto 9 sentenze), in Italia si continua a sperare che nessuno ponga ostacoli a una richiesta legittima. Ci sono ancora troppe procedure che in assenza di una legge chiara non hanno gli stessi tempi di chi chiede di accedere di diritto all’eutanasia. Una persona con una diagnosi terminale, una malattia degenerativa, non hanno il tempo burocratico che hanno i passacarte nei tribunali. E la base di questa legge, approvata nelle commissioni non aiuta. “Esclude dall’aiuto alla morte volontaria i pazienti che non siano tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale, come i malati di cancro, ed esclude l’eutanasia attiva da parte del medico su richiesta del paziente”. Ecco perchè Cappato e Gallo vogliono il referendum. Puntano a una una piena scelta, per tutti coloro che ne sono in necessità.
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Le reazioni dei Partiti
Per Enrico Costa di Azione era ora. Questa approvazione “È un segnale di vita del Parlamento” secondo Riccardo Magi di Più Europa. Il M5S nella persona di Mario Perantoni, anche presidente della commissione Giustizia di M5S ritiene che questo sia “un buon testo che chiarisce perplessità e appiana differenze“. Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari costituzionali in forza al M5S, gioca sulle recenti dichiarazioni di alcuni Sentori. “Qualcuno gioca sui diritti e sulla lotta alle discriminazioni mentre la Camera fa un primo passo per una nuova legge sull’eutanasia“. Quello che è certo è che questa approvazione non basta. Si deve andare avanti e alla svelta, perchè chi, come me, sa che prima o poi arriverà il momento di dover scegliere deve sapere di poterlo fare. O iniziare da ora a mettere da parte i soldi necessari a un trasferimento in un paese dove il libero arbitrio non è solo demagogia politica.