La tensione sembra ancora alta tra Diess e Volkswagen. Sembra, anzi, che l’Amministratore Delegato possa rischiare di perdere il posto.
Cosa sta succedendo tra Diess e Volkswagen?
La fonte sarebbero per ora soltanto indiscrezioni, provenienti dalla stampa tedesca. In particolare l’Handelsblatt, principale testata economico-finanziaria della Germania, afferma che Herbert Diess potrebbe ragionevolmente essere licenziato dall’azienda, a causa delle tensioni con i rappresentanti dei lavoratori.
Diess AD Wolkswagen testa personalmente ID.3
Primo passo: la sfiducia
Lo scorso mercoledì si sarebbe tenuta una riunione informale del consiglio di sorveglianza. Presenti tutti i più importanti consiglieri e il presidente Hans Dieter Pötsch, oltre al rappresentante delle famiglie Piech e Porsche e il Primo Ministro della Bassa Sassonia Stephan Weil. Ma anche Jörg Hofmann, capo dell’IG Metall, e il presidente del consiglio di fabbrica Daniela Cavallo. L’incontro pare sia stato più uno scontro, tanto che i sindacalisti avrebbero sfiduciato Diess.
Tentativi di rimozione?
“Alla seduta del consiglio di Sorveglianza dello scorso mercoledì è stato chiaro che la maggioranza non considera più Diess l’uomo giusto” ha scritto l’Handelsblatt, sostenendo che questo è un primo tentativo di rimuovere dal suo incarico l’Amministratore Delegato. Oltre a questo, ha dichiarato che sempre la scorsa settimana Diess aveva inizialmente rifiutato di partecipare ad un’assemblea di lavoratori a causa di impegni pregressi negli Stati Uniti. Una volta appreso della sfiducia, però, aveva cancellato il suo viaggio per poter presentarsi all’incontro.
Il comitato di mediazione
Considerata la sfiducia, non è escluso che i rappresentanti dei lavoratori possano richiedere il licenziamento. I sindacalisti del resto hanno potere decisionale, dovuta ai diritti garantiti dal modello di co-gestione delle grandi imprese tedesche. Dieci dei venti consiglieri rappresentano lavoratori e dirigenti, pertanto ottengono spesso il supporto dei due rappresentanti della Bassa Sassonia. Lo stesso Stephan Weil avrebbe espresso il suo disappunto per l’operato di Diess. Detto ciò, è stato attivato un organo ad hoc interno al consiglio, il comitato di mediazione. Questo viene convocato raramente, e ne fanno parte Pötsch, Hofmann, Weil e Cavallo. Una riunione del comitato sarebbe prevista a breve, e il tema sarebbe proprio il futuro di Diess.
Il culmine di mesi di tensioni
Secondo un’altra testata giornalistica, Manager Magazin, i fatti di questi giorni sarebbero soltanto l’esplodere di tensioni che durano da mesi. Sarebbe cominciata per la crisi dello scorso anno, causata anche dalla richiesta di Diess di un prolungamento anticipato del mandato. L’impresa non era riuscita, e l’Amministratore Delegato aveva dovuto abbandonare il ruolo di numero uno dell’azienda. Aveva però potuto allontanare l’ex presidente del consiglio di fabbrica, Bernd Osterloh: ma la tregua era durata poco.
Nuove controversie
Soltanto l’estate scorsa nuove nubi si erano addensate sull’azienda. Herbert Diess avrebbe denunciato le fughe di notizie sulle riunioni del consiglio di sorveglianza, scatenando diverse reazioni. Ricomposta frettolosamente la pace, a settembre Diess avrebbe parlato di 30.000 esuberi tra i dipendenti tedeschi della Volskwagen in caso di eccessiva lentezza nel processo di transizione verso la mobilità elettrica. Da allora sarebbe stata guerra aperta, che prosegue ancora oggi.