venerdì, Marzo 29, 2024

Dichiarazione di Renzi: “odio e polemica ma io non ho paura”

Una dichiarazione di Renzi vista la polemica per i suoi rapporti con l’Arabia Saudita, il tutto si trasforma in una faccenda di interesse nazionale. L’ex rottamatore è sempre più mal visto dai suoi ex alleati del PD che hanno qualche conto in sospeso. Primo fra tutti la caduta del governo Conte II. Oggi la tragedia di Kashoggi per Renzi è una strumentalizzazione, perchè i suoi rapporti con l’Arabia sono alla luce del sole.

Di cosa viene accusato Renzi?

La questione saudita è stata posta da Di Battista. Renzi aveva garantito che avrebbe convocato una conferenza stampa per chiarire i suoi rapporti con il regime saudita. Ma alla fine ha deciso di auto-intervistarsi. Matteo Renzi, di fronte alle richieste di Pd-M5s-Leu di spiegazioni sui legami con il principe Bin Salman e sulla sua partecipazione a Riad agli eventi della fondazione Future Investment Initiative Institute, ha deciso di diffondere un video. Dove si fa da solo le domande e si risponde. Il fatto importante è che l’amministrazione Biden ha diffuso un report della Cia che accusa il principe dell’omicidio del giornalista Khashoggi. Lo stesso principe saudita con il quale il leader di Italia viva è andato a colloquio.

Nella dichiarazione di Renzi non mancano Di Battista e Conte

Ma anche la crisi del 5 Stelle e la rimozione di Arcuri sono alcuni dei temi toccati da Matteo Renzi in una dichiarazione a ‘Il Giornale‘. Nelle sue dichiarazioni rilasciate infine definisce Di Battista un uomo che apprezzava Maduro e accusava Obama di essere un golpista. Renzi sente molto parlare di se stesso specie tra il PD e riferisce che: “Credo di essere la loro ossessione. Se parlassero un po’ più di idee e un po’ meno di me, ci guadagnerebbero almeno in salute. I 5 Stelle -continua- versano in una crisi profondissima che non sarà risolta dall’arrivo di Giuseppe Conte. Io sono felice per Conte, ma non penso che basti lui per tenere insieme e rimettere in piedi l’esperienza grillina. Semmai la scelta di Conte di accettare la guida del movimento rende ancor più palese la politica masochista del Pd e di Zingaretti”.

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