giovedì, Aprile 25, 2024

Deutsche Bank: tassa del 5% per chi lavora da casa

Da quando le prospettive di vaccino si sono concretizzate, già si pensa ad un ritorno alla normalità. I datori di lavoro programmano il ritorno in ufficio dei lavoratori remoti e gli analisti della Deutsche Bank propongono a tal proposito una tassa privilegiata sul lavoro da casa post-pandemia. La tesi a sostegno è che i lavoratori a distanza contribuiscano meno pur ricevendo taluni benefici. Una tassa del 5% detratta dagli stipendi, nei giorni in cui decidano di lavorare a distanza, non li lascerebbe peggio che se avessero scelto di vai in ufficio.

Cosa ha proposto la Deutsche Bank?

La Deutsche Bank sostiene che lavorare da casa è finanziariamente gratificante. Ciò grazie ai risparmi finanziari diretti, su spese come il pendolarismo, i vestiti ed il pranzo. Questi guadagni normalmente superano i costi del lavoro da casa e la maggioranza delle persone afferma che continuerebbe a lavorare da a casa anche una volta superata la pandemia. La banca propone perciò una tassa del 5%, sui datori di lavoro, per ogni dipendente che decide di lavorare da casa in modo permanente. Le aziende potrebbero beneficiare del risparmio dovuto al ridimensionamento degli uffici ed alla manutenzione generale.

I vantaggi della tassazione

La Deutsche Bank stima che gli Stati Uniti beneficerebbero dell’imposta. L’apporto è stimato in 48 miliardi di dollari all’anno. Il denaro che la banca suggerisce potrebbe finanziare una sovvenzione di 1.500 dollari per i 29 milioni di lavoratori della nazione che non possono lavorare da casa e che guadagnano meno di 30.000 dollari. I proventi fiscali stimati si basano sul calcolo delle persone che hanno lavorato da casa durante la pandemia: circa 50 milioni di americani. Il 75% di questi lavoratori, secondo la Deutsche Bank, penserebbe di lavorare da casa anche dopo il Covid.

Cosa ne pensa l’America della tassazione

Dozzine di grandi società statunitensi stanno provando a ridimensionare la loro impronta immobiliare dopo la pandemia. A riportarlo è Reuters. I costi di locazione e affitto costituiscono la seconda spesa più grande per i datori di lavoro. Alcune aziende con sede in regioni economicamente gravose, in particolare le aziende tecnologiche della Silicon Valley, stanno considerando tagli salariali per i dipendenti che scelgono di lavorare a distanza.

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