venerdì, Aprile 19, 2024

Democrazia illiberale – una forma di governo che affascina i leader di oggi

Per molto tempo negli USA e nell’Europa occidentale è prevalso il concetto di “democrazia liberale”, che il resto del mondo ha sempre cercato di imitare. Oggi, però, molti Paesi dell’Occidente abbandonano questo concetto, per abbracciare una sorta di “democrazia illiberale”.

La democrazia illiberale

Il concetto di democrazia “liberale” si riferisce al sistema di governo che per lungo tempo è prevalso negli USA e nell’Europa occidentale. Dalla metà degli anni Settanta, la maggior parte dei Paesi del mondo ha sempre cercato di imitare questa forma di democrazia. La democrazia liberale riguarda due concetti: la democrazia e il liberalismo.

La democrazia comprende le principali caratteristiche dello Stato di diritto. Tra queste vi sono la tutela della libertà individuale, la libertà di parola, riunione, religione e stampa. Tutti questi diritti vengono considerati il simbolo della società democratica.

Il concetto di liberalismo, invece, prescrive i limiti del potere dei governanti una volta entrati in carica. Questi limiti sono servono a proteggere i diritti dell’individuo e sono di norma contenuti nella Costituzione.

Oggi, però, questi due concetti non sono più per forza collegati tra loro. Si è così arrivati ad un concetto di “democrazia illiberale”.

L’illiberalismo si espande in Occidente

Il primo a parlare del concetto di “illiberalismo” è Fareed Zakaria nel suo saggio “The Rise of Illiberal Democracy“, del 1997. Nel suo libro, Zakaria afferma che, mentre la democrazia in quel periodo era in espansione, il liberalismo costituzionale no. Al momento della pubblicazione del suo studio, in molti lo criticarono. Allora questo tipo di democrazia si poteva trovare solo in Kazakistan e in Bielorussia. Oggi, invece, si può dire che Zakaria aveva previsto correttamente. Infatti, molti Paesi occidentali si stanno avvicinando sempre di più alla democrazia illiberale.

Zakaria descrive la democrazia illiberale in modo negativo, come un fallimento. Con tale modello rappresenta quei Paesi che avevano avviato una transizione da un regime autoritario adottando libere elezioni. Tuttavia, non erano riusciti a consolidare le istituzioni liberali, le uniche in grado di salvaguardare i diritti individuali.

La democrazia illiberale oggi

Oggi, invece, l’illiberalismo è diventata la bandiera che i leader politici sventolano orgogliosamente. Negli ultimi anni, in poco tempo, si è passati da Paesi europei che cercavano di passare da una democrazia illiberale a liberale, a un cambio di rotta. Oggi, infatti, la maggior parte dei governi punta a diventare illiberale.

Infatti, nella maggior parte dei Paesi occidentali i leader nazionalisti che si basano sulla democrazia illiberale sono riusciti a conquistare il potere. Basti pensare alla vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti, al grande seguito elettorale di Matteo Salvini in Italia e di Marine Le Pen in Francia. Si pensi altrimenti al consenso di cui gode Viktor Orban in Ungheria, oppure alla coppia Duda-Morawieski in Polonia. Tutti dimostrano che il modello tradizionale democratico è in crisi.

L’illiberalismo nell’Europa orientale

L’Europa orientale è ormai un laboratorio dell’illiberalismo. La Russia e l’Ungheria sono il maggiore esempio di democrazia illiberale. Infatti, questi governi stanno creando una via di mezzo unica tra una democrazia costituzionale e l’autocrazia. In questi paesi vengono sì indette delle elezioni, ma in realtà non sono affatto libere. Si pensi alle elezioni in Russia, in Ungheria e in Polonia, o le ultimissime in Bielorussia.

In Ungheria, ad esempio, Orban propone un modello di democrazia cristiana illiberale. Si pone quindi di dare priorità alla cultura cristiana, è anti-immigrazione e poggia i fondamenti del modello famigliare cristiano. E’ perciò in contrapposizione col modello di democrazia liberale, che è a favore del multiculturalismo, è pro-immigrazione e accetta diverse forme di unione famigliare.

Questi nuovi leader illiberali, al fine di salire al potere, promettono al popolo che avrà voce in capitolo nelle scelte. In realtà, quando poi conquistano il potere, mettono a tacere l’opposizione, la stampa, e ascoltano solo la minoranza della popolazione che li sostiene.


Orban e la libertà di stampa in Ungheria

La Russia di Putin, lo “Zar” del Cremlino


Le preoccupazioni per gli USA

Ora la paura della democrazia illiberale sta aumentando anche negli USA. Infatti, il presidente Trump sta distruggendo tutte le istituzioni democratiche del Paese. Sta inoltre alimentando una politica sempre più polarizzata, e sta amministrando la nazione come fosse un boss della mafia.


E se Trump perdesse? E se Trump non accettasse l’esito del voto?

America, svegliati!

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