Per far fronte alle conseguenze sociali delle drastiche misure di sospensione o riduzione di molte attività produttive e servizi professionali il Governo italiano nel prossimo Decreto Ristori 2021 punta, tra le altre cose, a rifinanziare la cassa integrazione. Inoltre, il provvedimento conterrà anche i contributi a fondo perduto per le partite Iva. Come pure i rinvii delle scadenze fiscali. Ed anche milioni per la sanità.
Cosa conterrà il Decreto Ristori 2021?
Dunque le nuove restrizioni hanno fatto emergere la necessità di un ulteriore pacchetto di misure di sostegno. Pertanto l’obiettivo è quello di tutelare tutti i lavoratori subordinati. E non solo. Ma anche, per quanto è possibile e con diversi strumenti, i lavoratori autonomi. Tra cui i professionisti. “Con il nuovo decreto Ristori rifinanzieremo la cassa integrazione. Oltre a ulteriori misure per lavoratori e imprese“. Si legge in una nota del ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. “La riforma toccherà tre punti fondamentali, e cioè l’universalismo. Allargando questi strumenti a tutti i lavoratori con un’attenzione agli autonomi. Con semplificazione e collegamento con le politiche attive del lavoro”. Ha poi aggiunto.
Come saranno gli indennizzi
Quindi, il governo sta lavorando al decreto Ristori 5, per stanziare nuovi bonus. E aiutare le categorie maggiormente colpite dalle nuove chiusure per il lockdown. Pertanto le misure non si limiteranno ai codici Ateco. Ma saranno generalizzate. Coinvolgendo anche professionisti titolari di partita Iva. Come avvocati ed architetti, etc.
Scostamento di bilancio per il Decreto Ristori 2021
Come già accennato il Decreto Ristori amplia la platea dei beneficiari. Infatti prevederà un sostegno generalizzato. Pertanto si sfonderebbe il muro dei 160 codici Ateco. Sarà simile per tutti, a prescindere dal colore: rosso, arancione, giallo, in cui si è operato. Perciò l’esecutivo sta mettendo a punto i dettagli del provvedimento. Il primo del 2021. E il quinto dall’inizio della pandemia. In base al quale il governo dovrà chiedere al Parlamento di allargare il deficit. Di 1,5 punti percentuali in più rispetto al 7% attualmente previsto, per contributi a fondo perduto anche per le partite Iva. Per i rinvii fiscali e le nuove misure per la cassa integrazione. Quindi un incremento di circa 24-30 miliardi.
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