La notizia che rimbalza su tutti i giornali stasera è chiara: il ddl Zan è stato bloccato in Senato grazie al voto segreto. Il centro destra ha proposto la tagliola ed ha funzionato. 154 senatori a favore del blocco dell’esame del testo, 131 i contrari e 1 astenuto. Se la matematica non è un’opinione nel centro sinistra qualcuno ha tradito il partito.
Perché il ddl Zan si ferma in Senato?
Dopo la proposta del centro destra di votare in blocco la legge Zan ha affermato: “Se passa la proposta la legge è morta”. E non ha fatto male i suoi conti. Infatti il ddl Zan si blocca in Senato dopo il voto segreto svoltosi oggi. Esulta come fosse allo stadio il centro destra in barba alle migliaia di persone che attendevano questa legge per avere dei diritti come tutti gli altri. Ma dalla conta dei voti si nota che ci sono stati dei franchi tiratori nel centro destra e qualcuno punta già il dito verso Italia Viva. I Renziani si stanno spostando a destra? Non sarebbe una grossa novità. E qualcuno fa già qualche conto per l’ipotesi “Berlusconi al Quirinale”. Vengono i brividi solo a pensarlo. Nel frattempo però la legge che avrebbe dovuto far fare un balzo all’Italia nel futuro per quanto riguarda i diritti civili si ferma. E dagli applausi sentiti dopo l’esito possiamo dire di essere addirittura ancora nel medioevo. Ma, sempre secondo i conti, sembra non siano solo i renziani ad aver girato le spalle e ora è partita la caccia al traditore. Anche da parte della CEI arriva un commento soddisfatto. Il presidente Gualtiero Bassetti: “Una legge che intende combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza. Tra l’approvazione di una normativa ambigua e la possibilità di una riflessione diretta a un confronto franco, la Chiesa sarà sempre a fianco del dialogo e della costruzione di un diritto che garantisca ogni cittadino nell’obiettivo del rispetto reciproco”.
Il video delle esultazioni
Reazioni a caldo
Il centro destra, come si può vedere dalle immagini, esulta subito in maniera plateale. C’è chi dice su Twitter che si aspetterebbe una reazione del genere quando verrà dichiarata conclusa la pandemia, non quando vengono affossati dei diritti civili. Ma a quanto pare era una questione di principio. Salvini dichiara: “Sconfitta l’arroganza di Letta e dei 5 stelle, hanno detto di no a tutte le proposte di mediazione, comprese quelle formulate dal Santo Padre, dalle associazioni e da molte famiglie, e hanno affossato il ddl Zan. Ora ripartiamo dalla proposte della Lega”. Simili parole da Maria Elena Boschi: “L’arroganza di Cinque stelle e Pd ha prodotto una sconfitta incredibile, non solo per il Parlamento, che ha perso l’occasione di far approvare una legge di civiltà, ma per le tante donne e uomini che aspettavano di essere finalmente tutelati da aggressioni e discriminazioni”. Quindi questi hanno avvallato una legge ma dicono che è colpa degli altri. La solita storia del bue che da del cornuto all’asino. Nel M5S e nel centro sinistra è difficile nascondere la delusione. Conte, nonostante non abbia potuto votare perché non è un senatore, commenta: “Registriamo un passaggio a vuoto su un percorso di civiltà e di contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza per l’orientamento sessuale. Chi oggi gioisce per questo sabotaggio dovrebbe rendere conto al Paese che su questi temi ha già dimostrato di essere più avanti delle aule parlamentari”. Letta su Twitter: “Hanno voluto fermare il futuro”. Infine Orlando del PD: “Pensano di aver fatto un dispetto al Pd, hanno fatto uno sfregio all’Italia.”
Il futuro del ddl Zan, anche se è bloccato
Il futuro del ddl Zan non è per niente roseo. Nonostante c’è chi parla di introdurre le modifiche o di ricominciare da zero in realtà non è così semplice. Si dovrà ricominciare l’iter da capo e non sarà un percorso tanto semplice. Oggi, vedendo come possono cambiare le opinioni e i voti, non danno un segnale di forza della maggioranza. Italia Viva sembra essere ancora l’ago della bilancia nonostante la sua esigua percentuale e fino alle elezioni del 2023 la cosa non cambierà. Purtroppo ancora meno roseo è il futuro per la comunità LGBT. Il ddl Zan era la speranza più solida per chi non aveva ancora dei diritti nero su bianco, anche se dovrebbero esistere già di principio. Ed è inconcepibile che qualcuno possa essere contrario e addirittura esultare per l’affossamento di questi. Il ddl ZAn bloccato al Senato significa altri anni di sacrifici e lotte. Il tutto per una piccola percentuale di senatori che ha delle grosse manie di protagonismo. Speriamo di non iniziare ad assistere al rogo delle streghe. Buon declino intanto.
Giusto 2 giorni fa Letta ha parlato del ddl Zan da Fazio. Oggi possiamo leggerlo in chiave differente. Aveva iniziato ad avere il sospetto su qualcosa tanto da ammorbidire i toni? Leggi l’articolo su Letta a Che Tempo Che Fa: DDL Zan a rischio: il gay friendly non è più di moda?