sabato, Dicembre 7, 2024

David Tremlett e wall drawing scultorei a Studio G7

Studio G7 a Bologna inaugura la nuova stagione espositiva ospitando nei propri spazi la quarta mostra personale dell’artista inglese David Tremlett. Dopo l’ultima esposizione del 2008 che ha visto l’artista creare un grande wall drawing capace di coinvolgere e idealmente riunire tutte le pareti dello spazio espositivo, nel nuovo progetto l’architettura della galleria si fa metafora del tempo. L’inaugurazione sarà venerdì 23 settembre dalle 18 alle 21 e l’evento sarà aperto al pubblico dal 24 settembre al 27 dicembre.


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Quali opere di David Tremlett presenta la mostra a Studio G7?

In particolare, l’artista presenta opere inedite su carta realizzate tra il 2019 e il 2021. È proprio l’intervallo di tempo che vede il lavoro di Tremlett mutare, spostando il cosiddetto “spazio delle idee” dalla dimensione del viaggio allo studio. Prima infatti rintracciava nel mondo e nelle lunghe distanze nuove geometrie e architetture da formalizzare e presentare in spazi pubblici e privati. Ora ha viaggiato nei luoghi d’Europa e diventa il centro del pensiero e del processo creativo. Seguendo il nuovo approccio al lavoro, la galleria sarà divisa in tre momenti, idealmente testimoni dei tre anni. Si tratta del periodo in cui l’artista ha dovuto allontanare la propria idea di viaggio dal processo creativo. Le opere su carta sono il risultato di una riflessione che attinge dal passato e, consapevole del presente, rivolge lo sguardo al futuro. 

David Tremlett

Nato a St. Austell, Cornovaglia nel 1945 studia scultura al Royal College of Art di Londra. Alla fine degli anni ’70, nei viaggi in Australia, Africa, Iran, Afghanistan e India, entra in contatto con grandi superfici policrome coperte a mano mediante pigmenti. Scopre così le polveri colorate che risultano perfette per le sue esigenze di viandante. Il piccolo formato caratteristico dei primi lavori è quindi sostituto da supporti di grande scala. Parallelamente alla grafite si affianca l’uso del colore, dal verde al marrone, fino a colori caldi e cangianti.

L’evoluzione della tecnica

A partire dagli anni ’80 la pratica del wall drawing diventa progressivamente il principale mezzo espressivo dell’artista. Con il tempo questa tecnica si evolve, ampliando sia lo spettro delle tinte sia i supporti, in una pratica definita dallo stesso artista “scultorea”. Pertanto è teso alla definizione dello spazio e dell’intero volume. La stesura dei pigmenti attraverso l’uso delle mani nude avviene, oltre che sulle pareti degli spazi architettonici, sulla carta. 

I wall drawings di David Tremlett

Realizza wall drawings in tutto il mondo: si ricordano gli interventi alla Cappella di Barolo, La Morra, insieme a Sol LeWitt. Poi all’Ambasciata britannica a Berlino a British Council a Nairobi, alla Chiesa di Ss. Pietro e Paolo a Villenauxe-la-Grande, Francia. Ha lavorato anche a Tate Britain e Bloomberg HQ a Londra, Sinagoga di Zamosc alla Chiesa di Coazzolo a Asti, alla Cappella del Relais San Maurizio a Santo Stefano Belbo. L’artista partecipa a numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. Tra gli spazi in cui espone si ricordano Museum of Modern Art, New York; Stedeljik Museum, Amsterdam, Centre Pompidou, Parigi, Juan Miro Foundation, Barcellona. Inoltre, alla Galleria civica d’arte contemporanea a Trento e Musée de Grenoble, Francia al Centro d’Arte Contemporanea Pecci a Prato.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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