martedì, Aprile 16, 2024

Curare il diabete è possibile? La ricerca risponde

Convivere con una malattia cronica è un compito per la vita. Significa essere appesi a un filo, consapevoli che alcuni aspetti della propria esistenza non potranno vedere alcun miglioramento, se non minimo. E non solo. A volte si può andare incontro a terapie invasive o semi invasive finalizzare ad allungare o limare il proprio benessere. E non sempre la voglia di combattere sempre la meglio. Ecco perché è importante che, oltre alle terapie palliative, la ricerca medica continui a occuparsi di cercare cure relative alle genesi patologiche. Sembra che proprio da questo punto di vista si stiano compiendo passi da gigante. Un esempio ci arriva oltreoceano, precisamente dal Canada. Pare che secondo una ricerca medica, si possa curare il diabete.

Curare il diabete: cosa dice la ricerca canadese?

Ci troviamo a Edmonton, in Canada. Qui, un gruppo di scienziati è riuscito a curare il diabete sui topi grazie a un processo che coinvolge alcune cellule staminali. Adesso, la speranza è che ciò funzioni anche sugli esseri umani. La scoperta potrebbe risultare più sorprendente del previsto. Infatti, il dottor James Shapiro, racconta che il suo team di lavoro ha collaborato con esperti da altre parti del mondo, in modo da incrementare il successo dei risultati. E l’impegno ha dato i suoi frutti. I professionisti hanno creato una tecnica atta a trasformare il sangue dei pazienti in cellule pancreatiche che producono insulina. <<Siamo arrivati a un punto in cui possiamo ricavare cellule insulari dal sangue dei pazienti con diabete di tipo uno o tipo due. Introdurre queste cellule nei topi fa scaturire una retromarcia da parte della malattia>> Spiega il dottor James Shapiro.

Il nome di questo medico è particolarmente echeggiante per quanto riguarda il campo del diabete. Già tempo fa l’uomo è riuscito a fare la storia con il suo “Edmonton Protocol”. Si tratta di una procedura di donazione di cellule pancreatiche tramite trapianto. Tuttavia, questa pratica richiede l’assunzione di farmaci antirigetto da parte del ricevente, che possono apportare alcuni effetti collaterali. Vi è inoltre da dire che, purtroppo, i trapianti tendono ad avere una durata limitata. Ecco perché questa scoperta apre le porte a nuove speranze. Sarà forse la volta buona che le persone affette da diabete potranno dire addio alle punture d’insulina, oltre che alle varie problematiche a cui devono andare incontro? Sebbene dare una risposta a questa domanda sia forse prematuro, non possiamo che augurarci un responso affermativo. E, nel frattempo, cerchiamo di stare vicino il più possibile a chi vive questa patologia.

La magia delle cellule staminali

Si sente spesso parlare di queste componenti del corpo umano. Le si menziona soprattutto quando si parla di terapie rivoluzionarie, come nel caso in esame. Tuttavia, sappiamo tutti cosa siano le cellule staminali? Facciamo un breve ripasso. In linea di massima, possiamo dire che le cellule staminali sono cellule indifferenziate che dividendosi per mitosi possono generare diverse linee cellulari. Questi elementi si possono suddividere in tre tipologie fondamentali.

Classificazione base delle cellule staminali

  • Cellule staminali unipotenti: sono capaci di produrre solamente cellule appartenenti allo stesso tessuto di cui fanno parte;
  • Cellule staminali multipotenti: possono dare origine a tutti gli elementi figuranti del sangue;
  • Cellule staminali totipotenti: sono le più importanti. Si trovano nell’embrione durante le prime fasi dello sviluppo, oltre che nel cordone ombelicale. Queste cellule sono capaci di dare vita a tutti i tipi cellulari presenti dell’organismo.

Come si può immaginare, le cellule staminali più gettonate per quanto riguarda la ricerca medica, sono le totipotenti. Grazie alla loro straordinaria capacità di riproduzione, possono cimentarsi nella creazione di qualsiasi cellula umana. Proprio come se disponessero di un armadio infinito, colmo di vestiti d’ogni genere che ricompaiono automaticamente. Dunque, che si tratti del diabete o di altre patologie, lo studio delle cellule staminali può rivolarsi un rivoluzionario salvavita. Ricordiamoci che è importante dare credito alla ricerca medica. A quelle persone che dedicano la propria vita a salvare la salute altrui. Poiché è solo attraverso la realtà concreta che si possono costruire le fondamenta di domani.



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