#cuoriconnessi e cyberbullismo

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#cuoriconnessi è l’iniziativa per sensibilizzare rispetto ai temi del bullismo e del cyberbullismo. Nasce nel 2016 da una collaborazione tra Unieuro e la Polizia di Stato, che perdura nel tempo. Destinatari sono genitori, insegnanti e ragazzi, per un uso consapevole degli apparecchi connessi alla rete.

Cos’è #cuoriconnessi?

#cuoriconnessi è un’iniziativa che sensibilizza rispetto ai temi del bullismo e del cyberbullismo. Nasce nel 2016 da una collaborazione tra Unieuro e la Polizia di Stato, che perdura nel tempo. Destinatari sono genitori, insegnanti e ragazzi, per un uso consapevole degli apparecchi connessi alla rete.

Le attività si rivolgono alle scuole italiane secondarie di primo e secondo grado. Si svolgono incontri con gli alunni ed esiste sia un canale YouTube dedicato e un sito Internet informativo. Come pure un libricino con racconti di storie vere e testimonianze, arrivata alla sua quarta edizione.

Il fil rouge dei volumi di #cuoriconnessi è la condivisione delle storie di cyberbullismo. Infatti, queste trasmettono messaggi che vengono ascoltati e dai quali è possibile capire anche come muoversi se vittime di bullismo e/o cyberbullismo. E’ una modalità comunicativa per sensibilizzare sui pericoli e sulle opportunità offerte dall’universo online. Il lavoro della Polizia di Stato consente di creare maggiore consapevolezza nei confronti dell’uso di Internet e di tutta la rete telematica che si utilizza ogni giorno.

#cuoriconnessi realizza un grande evento digitale per sensibilizzare sul cyberbullismo, in occasione del Safer Internet Day, Giornata mondiale per la sicurezza in rete. Quest’anno testimone è Marcel Jacob, campione olimpico e testimonial del gruppo sportivo “Fiamme Oro” della Polizia di Stato.

Il bullismo

Partiamo da cosa si intende per bullismo, per poi descrivere il cyberbullismo. Infatti, quest’ultimo è una forma del bullismo.

Per “bullismo” si intende la forma di interazione conflittuale che ha come protagonisti bambini e ragazzi in età scolare. Essa può essere espressione di situazioni disfunzionali della scuola e/o del contesto extrascolastico in cui l’alunno vive.

“Bullismo” deriva dall’inglese bullying, che indica una persona violenta e arrogante. E’ un fenomeno allarmante che si verifica negli ambienti scolastici. Chi ne è oggetto è vittimizzato o prevaricato attraverso azioni offensive ripetute nel corso del tempo da uno o più coetanei. Esso è caratterizzato dall’intenzionalità di provocare un’offesa, e può manifestarsi direttamente o indirettamente. Nel primo caso, gli attacchi sono fisici e/o verbali alla vittima, nel secondo avvengono sotto forma di isolamento, escludendo un compagno.

Le dinamiche del bullismo

L’atteggiamento aggressivo è condizionato da elementi, quali il clima familiare e gli stili educativi genitoriali, l’esposizione dei giovani alla violenza in famiglia o proveniente dai mass-media, dalla separazione o divorzio dei genitori.

Nello specifico, alcuni problemi ricorrenti possono essere:

  • le dinamiche conflittuali all’interno del gruppo classe, quindi reazione alla frustrazione per i fallimenti scolastici;
  • la bassa autostima degli alunni; condizioni di svantaggio socio-economico, come basso reddito, quartieri con alto livello di criminalità;
  • clima familiare, cioè conflitti tra coniugi, psicopatologia di uno o più membri;
  • distorte interazioni con gli adulti, cioè permissivismo, autoritarismo, insensibilità emotiva; esposizione alla violenza, che aumenta la probabilità di avere problemi di adattamento emotivo e comportamentale;
  • ruolo dei media, pur tuttavia non tutti vengono influenzati allo stesso modo davanti a scene violente.

Il cyberbullismo

Il cyberbullismo, dall’inglese cyberbullying, è una nuova forma sempre più emergente di bullismo. E’ detto anche “bullismo elettronico” o “tecnologico”. Esso consiste nell’uso di mezzi informatici per perpetuare le prepotenze avvalendosi di messaggi inviati col cellulare, della diffusione di video e immagini sul web e con le email, dell’utilizzo delle chat, Istant messaging e social network per minacciare, denigrare e calunniare direttamente la vittima, anche inviando file dannosi e spamming, fino a rubare password e identità.

Il bullo ha la garanzia di rimanere anonimo o di essere volutamente cattivo e violento, firmando le offese.

Avendo basse possibilità di essere scoperto, il cyberbullying non è controllabile dagli adulti e le vittime sono maggiormente impaurite perché è compromesso il loro benessere anche in ambienti extrascolastici, come a casa.

Attraverso Internet, SMS e chat il fenomeno si estende a un numero infinito di spettatori di cui la vittima non è a conoscenza, e ciò accresce l’ansia.

Modalità del cyberbullismo

Le molestie attraverso il cellulare consistono nella ricezione di telefonate offensive anche ripetute durante le 24 ore della giornata, e i bulli possono contattare la vittima direttamente denigrandola. Ciò accade anche con l’invio di foto o video in cui la vittima è in una situazione umiliante.

I siti web presentano dei “forum” dove discorrere su tematiche o avere informazioni: si può insultare la vittima davanti a tutti i lettori.

Altresì, è possibile creare o usare sondaggi della rete, come “Chi è il più simpatico?”, o al contrario “Chi è il più antipatico?”.

Circa i social network, essi permettono di crearsi una rete di amici con cui condividere messaggi, foto, video, canzoni e altro, con estrema facilità, registrandosi gratuitamente. I contenuti immessi nella propria pagina personale sono visibili a tutti gli amici, che possono umiliare e svalutarla vittima davanti a migliaia di persone. Si può anche verificare che la vittima venga isolata dal gruppo dei pari che si accordano per rifiutare la richiesta di amicizia sul sito.

Le email permettono di spedire messaggi e foto a più persone contemporaneamente, facendo figurare l’invio ad una sola persona.

Con l’Istant messaging, attraverso programmi del web, si inviano foto, messaggi, video, canzoni a tutti gli amici in rete. Per danneggiare e/o spiare il computer delle vittime, si inviano programmi di hacking e virus.

Con lo spamming, cioè la posta indesiderata, si ricevono fino a centinaia di email da siti pornografici o pubblicitari, fino a bloccare o a rendere non utilizzabile la propria casella di posta elettronica.

I bulli possono rubare la password e sostituirsi alla vittima, chattando sotto falsa identità o mandando messaggi ingiuriosi o irritanti agli amici che non sanno dello scambio di persona.

Effetti del cyberbullismo

Tali attacchi, come nel bullismo face to face, provocano nella vittima grande sofferenza, con sentimenti di isolamento e umiliazione. Provocano umiliazione e isolamento, frustrazione e impotenza.

Panchine gialle contro il cyberbullismo

Alla Camera dei deputati, nel Chiostro del Complesso di Vicolo Valdina, è stata istallata oggi la cinquantesima panchina gialla sul territorio nazionale, contro il cyberbullismo. La panchina gialla simboleggia l’impegno su questo fenomeno di disagio giovanile. Quindi, diventa simbolo della lotta contro il cyberbullismo.

Conclusione

Sono utili precise strategie da attuare concretamente, come non rendere note le proprie password, e bloccare il bullo in chat, cambiare indirizzo email e il numero del cellulare.

Il bullismo riflette la situazione di complessità dovuta al contesto sociale in cui si trova l’alunno e alle interazioni scuola – famiglia – società. Così, per evitare le offese e l’umiliazione, è necessario chiedere aiuto agli adulti, quindi a genitori, parenti e insegnanti. Anche in quest’ottica, si pone #cuoriconnessi contro il cyberbullismo.

Il confronto con gli adulti e il loro sostegno è necessario per controllare il fenomeno e tentare vie risolutive.

https://www.periodicodaily.com/bullismo-e-il-cyberbullismo-si-possono-sconfiggere/

https://www.periodicodaily.com/cyberbullismo-nasce-un-fondo-per-lotta-di-2-milioni/