Cultura e condotte del lavoro

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Parliamo di cultura del lavoro perché esso si riflette sull’identità e sulla realizzazione dell’individuo, che aggiunge valore all’azienda o società presso cui è impiegato, attraverso le condotte sul lavoro. Si instaura un rapporto di stretta correlazione tra l’azienda e il lavoratore, anche in relazione agli obiettivi comuni di crescita, all’interno di uno scambio. E’ importante valutare il lavoro capendo che è necessario analizzare l’interazione che esiste tra gli individui lavoratori e la situazione lavorativa.

La cultura del lavoro

Parliamo di cultura del lavoro perché esso si riflette sull’identità e sulla realizzazione dell’individuo, che aggiunge valore all’azienda o società presso cui è impiegato, attraverso le condotte sul lavoro. Si instaura uno stretto rapporto di connessione tra l’azienda e il lavoratore. Anche in relazione agli obiettivi comuni di crescita, all’interno di uno scambio. E’ importante valutare il lavoro attraverso l’analisi dell’interazione che esiste tra gli individui lavoratori e la situazione lavorativa. Bisogna conoscere i contesti lavorativi e i processi che sono in continuo cambiamento sui luoghi di lavoro. In tal modo, è possibile comprendere le condotte individuali in virtù dell’aumento delle connessioni e delle nuove frontiere in ambito lavorativo, senza mai perdere di vista la visione di insieme.

I cambiamenti e i valori nel lavoro

I cambiamenti nel lavoro coinvolgono:

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  • nuovi requisiti al lavoratore, cioè le competenze generali cognitive e sociali;
  • la capacità di autogestione e cooperazione;
  • strategie, per gestire le richieste dell’ambiente organizzativo;

Proprio per questo si formano, in ambito lavorativo, i legami sociali. Così si manifestano i valori. Essi sono un insieme di costrutti che delineano idealmente cosa dovrebbe essere il lavoro in termini di finalità. E ancora cosa dovrebbe essere giusto fare. Questi valori hanno la caratteristica di supportare l’azione. Quindi, esiste una componente motivazionale per cui il lavoratore affina la competenza dell’efficacia e agisce orientato da questa. Come pure si aggiunge una componente etica, che ha un ruolo importante in merito ai principi per guidare la correttezza delle condotte lavorative.

Atteggiamenti verso il lavoro

Il lavoratore opera in un contesto dove intervengono i valori e le decisioni, in base ai diversi ruoli che i lavoratori rivestono. Certamente, esiste una relazione tra atteggiamenti e condotte. Quindi dal comportamento derivano le intenzioni comportamentali. Queste portano alla percezione di controllo della situazione da cui scaturiscono le norme soggettive, a cui seguono gli atteggiamenti.

Interviene l’aspetto della socialità e soprattutto l’insieme di opinioni e sentimenti su come il lavoro si presenta in una situazione concreta. Quindi, si manifestano reazioni affettive nei confronti del lavoro. Ne conseguono stati d’animo ed emozioni che si originano dal presente. E cambiano rispetto al lavoro svolto e ai singoli eventi. Ad esempio se il lavoratore pensa in maniera positiva, ci sono maggiori probabilità che andrà tutto bene, e svilupperà uno stato d’animo positivo.

Analizzare il lavoro

Il lavoro rappresenta richieste di un’organizzazione sotto forma di compiti, mansioni e ruoli lavorativi. Il lavoratore è influenzato dal tipo di richieste e dalle aspettative e progetti altrui. Così, vengono analizzati gli aspetti essenziali della condotta lavorativa. Essi sono:

  • corporeità, cioè gli aspetti fisici delle risposte dell’organismo insieme alla fatica mentale;
  • funzioni mentali, cioè sensazioni, percezione e apprendimento. Come pure relazioni sociali e modalità di comunicazione; sentimenti ed emozioni, quindi vissuti lavorativi e come intervengono le reazioni emotive le soddisfazioni;
  • i significati dell’esperienza lavorativa, che comprendono atteggiamenti e rappresentazioni, e che sono in continua evoluzione.

Cos’è il lavoro?

Ne deriva che il lavoro rappresenta la combinazione di quattro processi:

  • lavoro come sequenza di operazioni e attività gestuali, quindi lavoro manuale e organizzazione scientifica del lavoro;
  • lavoro come elaborazione di informazioni, cioè dall’ambiente provengono continui segnali di risposte e ne segue una fase di analisi. Essa è una fase di interpretazione;
  • lavoro come attività di regolazione, quindi si attua il problem solving, per comprendere cosa c’è da modificare e la comprensione dei rischi di un’azione lavorativa;
  • lavoro come attività simbolica, questo aspetto coinvolge gli schemi cognitivi e le rappresentazioni mentali che guidano il trattamento delle informazioni attuando mentalmente la modalità dell’azione per pianificare le attività.

Fattori che influenzano la condotta lavorativa

Esistono dei comportamenti che si attuano durante la condotta lavorativa. Questi nascono dall’interazione di fattori. Questi fattori sono:

  • fattori organizzativi, come le regole e il clima;
  • fattori interni, come le caratteristiche mentali e le condotte di vita dei lavoratori;
  • fattori di gruppo, cioè le relazioni che si stabiliscono tra gli individui;
  • fattori legati al ruolo sociale e organizzativo, ovvero relativi a elementi connessi alla cultura organizzativa;
  • fattori legati ai compiti, e da questi deriva la condotta lavorativa;
  • fattori dell’ambiente fisico, ad esempio la tutela della sicurezza del lavoro;
  • fattori extra-lavorativi, come possono essere i trasporti per recarsi al lavoro, e la dimensione della famiglia.

Conclusioni

La cultura del lavoro e l’analisi della condotta lavorativa diventano un’esigenza per ogni struttura aziendale o per ogni società perché intervengono diversi fattori per il lavoratore. Tali condotte lavorative sono complesse e devono essere analizzate a livello individuale, di gruppo, e di gruppo di lavoro.

A livello individuale, l’azienda deve considerare gli attributi della persona e i processi che caratterizzano il suo rapporto con il contesto lavorativo.

A livello di gruppo, bisogna allargare l’osservazione alle situazioni sociali del contesto lavorativo. Quindi bisogna considerare il lavoratore come membro di un lavoro sociale.

A livello di gruppo di lavoro, bisogna tenere presente l’importanza del clima aziendale delle relazioni interne. Cioè quanto l’ambiente fisico influenza la modalità del lavoro.

Naturalmente, è importante l’aspetto del benessere del lavoratore, che possa essere inserito in un ambiente produttivo e sereno. La sua valutazione della realtà lavorativa deve corrispondere alle attese. Quindi, devono essere rispettate le esigenze fisiche e motorie. Come pure quelle cognitive e relazionali. Quindi si deve parlare sempre di più di contesti organizzativi tolleranti, che vanno progettati e rimodulati, per ridurre e correggere il più possibile gli effetti negativi del lavoro. Ad esempio, non dovrebbero verificarsi situazioni di competitività oltre il necessario. Inoltre, è necessario un’efficace sistema di comunicazione, di rapporti e contatti interpersonali. Ancora, promuovere rotazioni in maniera da attenuare eventuali conflitti.

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