Martedì il governo cubano ha definito la presenza di un sottomarino a propulsione nucleare statunitense nella base navale di Guantanamo Bay per diversi giorni della scorsa settimana una “escalation provocatoria”, mentre un funzionario statunitense ha affermato che si trattava di una sosta logistica del vascello in una base statunitense durante le esercitazioni marittime.
Un comunicato del Ministero degli Affari Esteri di Cuba ha affermato che il sottomarino è stato alla base navale statunitense sull’isola dal 5 all’8 luglio, senza fornire ulteriori dettagli.
“Questo costituisce un’escalation provocatoria da parte degli Stati Uniti, i cui motivi politici o strategici sono sconosciuti”, ha dichiarato il ministero degli Esteri.
Il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato di non discutere i movimenti dei mezzi militari statunitensi.
Un funzionario della Difesa statunitense, parlando a condizione di anonimato per fornire dettagli su un’operazione militare, ha detto che il sottomarino della Marina ha fatto una sosta logistica programmata a Guantanamo Bay. Ha poi proseguito verso sud per partecipare all’UNITAS, l’esercitazione marittima multinazionale più lunga del mondo.
“Oggi è il secondo anniversario delle proteste dell’11 luglio del popolo cubano che chiedeva i suoi legittimi diritti umani e della risposta repressiva del governo cubano”, ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. “I tentativi del governo cubano di distrarre il mondo dal significato di questo giorno sono trasparenti e risibili”.
Le proteste di piazza dell’11 luglio sono state le più grandi a Cuba almeno da quelle di un quarto di secolo fa, quando l’allora presidente Fidel Castro scese personalmente in strada per calmare folle di migliaia di persone furiose per la grave penuria che attanagliava l’isola dopo il crollo dell’Unione Sovietica.
Molti manifestanti hanno espresso la loro rabbia per le lunghe file e la carenza di cibo e medicinali, oltre che per le ripetute interruzioni di elettricità. Il governo cubano ha definito le proteste un tentativo di sovvertire la pace e l’ordine sostenuto dagli Stati Uniti e centinaia di persone sono state arrestate.
Il Ministero degli Esteri di Cuba ha dichiarato martedì che 33 nazioni latinoamericane hanno firmato un accordo che si impegna a essere una “Zona di Pace” e ha messo in guardia dal “pericolo rappresentato dalla presenza e dalla circolazione di sottomarini nucleari delle forze armate statunitensi nella vicina regione caraibica”.
Cuba considera la presenza degli Stati Uniti nella base navale di Guantanamo Bay un’occupazione e ne ha chiesto senza successo la restituzione.