Cos’è la “modalità Goblin”?

La parola dell'anno votata dal pubblico di Oxford parla di abbracciare il proprio io peggiore

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Alla fine di novembre, Merriam-Webster ha annunciato che la parola dell’anno 2022 era gaslighting, una decisione basata sui dati relativi al numero di ricerche (e all’aumento di anno in anno). Oxford Languages, l’ente dietro l’Oxford English Dictionary e altre risorse linguistiche, ha un processo di selezione leggermente più complesso. Con l’aiuto di un software linguistico (e dei suggerimenti dei redattori del dizionario e degli utenti dei social media), i lessicografi scelgono una parola o una frase che “riflette l’ethos, l’umore o le preoccupazioni di quel particolare anno e [ha] un potenziale duraturo come parola di significato culturale”. Quest’anno, però, Oxford ha deciso di fare le cose in modo un po’ diverso. Invece di scegliere un singolo termine, i ricercatori ne hanno scelti tre e poi hanno lasciato che fosse il pubblico a scegliere quale sarebbe stata la parola dell’anno del 2022. Dopo due settimane e circa 300.000 voti, abbiamo finalmente un vincitore: la “modalità Goblin” , qualcosa che potreste aver sperimentato in prima persona senza nemmeno sapere che avesse un nome.

Cos’è il Goblin Mode?

Come spiega Oxford Languages, l’espressione descrive “un tipo di comportamento che è smaccatamente autoindulgente, pigro, sciatto o avido, tipicamente in un modo che rifiuta le norme o le aspettative sociali”. Il concetto – un’antitesi naturale al “beast mode”, al “girlbossing” e a qualsiasi altra cosa che promuova l’ambizione e/o l’estetica – esiste almeno dal 2009. Ma è diventato particolarmente popolare durante l’era della pandemia, poiché le persone hanno imparato a non apparire e comportarsi sempre come se fossero al meglio. Per esempio: È ora di cena e si mangiano cereali da una pentola con un cucchiaio da portata perché tutto il resto è sporco. Questa è la modalità goblin. O forse sono le 14.00, siete ancora a letto e vi prendete una breve pausa dal back-stalking del nuovo partner del vostro ex su Instagram (siete appena arrivati al 2016) per bere le briciole di Doritos piccanti e dolci direttamente dal sacchetto. Sul vostro televisore c’è “Matrimonio a prima vista”? Indossate una felpa di due taglie troppo grande (con il cappuccio alzato) con una macchia di salsa di soia vecchia di due giorni? Questo è il picco della modalità goblin.

La dichiarazione del presidente di Oxford Languages Casper Grathwohl

“È un sollievo riconoscere che non siamo sempre i noi stessi idealizzati e curati che siamo incoraggiati a presentare sui nostri feed di Instagram e TikTok”, ha dichiarato in un comunicato il presidente di Oxford Languages Casper Grathwohl. “Questo è stato dimostrato dalla drammatica ascesa di piattaforme come BeReal, dove gli utenti condividono immagini del loro io inedite, spesso catturando momenti di autoindulgenza in modalità goblin. Le persone stanno abbracciando il goblin che è in loro, e i votanti che hanno scelto la modalità goblin come parola dell’anno ci dicono che il concetto è destinato a rimanere”.

Il Metaverso

Il secondo posto è stato conquistato dal metaverso, l’universo della realtà virtuale che aspira a diventare un internet 3D completamente immersivo. Al terzo posto si è piazzato #IStandWith, l’hashtag usato per mostrare sostegno a diverse persone e cause; quest’anno è stato citato spesso per solidarietà con l’Ucraina. La corona di parola dell’anno di Oxford non garantisce che quel termine finisca nell’Oxford English Dictionary. Quindi, se volete che la modalità goblin si guadagni una voce, la cosa migliore da fare è continuare a usarla il più possibile.