Cosa si può riciclare tra gli oggetti che abbiamo in casa? Il momento del riciclo è sempre un momento molto delicato. Probabilmente la maggior parte degli oggetti che dobbiamo gettare è formato da tanti pezzi diversi e a volte non abbiamo la minima idea di dove dovrebbero andare per essere reciclati nella maniera adeguata. Mentre, altre volte, gettiamo dei piccoli oggetti convinti che quello sia il loro posto, quando in realtà non è così. Il motivo principale che porta diversi oggetti ad essere non riciclabili sta nella loro composizione. Questi infatti sarebbero formati da diversi materiali che li renderebbero inadatti al riciclo.
Ecco una lista di oggetti che avrete utilizzato almeno una volta senza sapere che non erano riciclabili.
Post-it
Sono presenti sulla maggior parte delle scrivanie, e riempiono le pagine di quasi tutti i quaderni e i libri, eppure quando è ora di gettarli, dove bisogna metterli? Il problema dei post-it è la colla che permette loro di attaccarsi facilmente ovunque. Infatti, non sempre questa riesce ad essere rimossa durante il processo di riciclaggio, quindi molti centri rifiutano di accettarli.
“Ogni cantiere che accetta una gamma di carte e carta ha un livello di tolleranza in modo da poter riciclare una piccola uantità di note adesive che potrebbero intrufolarsi.” Afferma Chris Mills – esperto di contaminazione del riciclaggio presso il Waste & Resources Action Program (WRAP).
Il problema di questa colla sta infatti nel risultato finale. Nonostante la quantità sia minima può essere che fuoriesca nel prodotto finito, come per esempio delle strisce sul giornale.
Dentifricio e i tubi comprimibili
Possono contenere dentifricio, creme solari, acqua o qualsiasi altra cosa, ma a caratterizzarli è la loro forma. I tubi comprimibili sono difficilmente riciclabili in quanto composti da materiali differenti. Per esempio, i dentifrici possono contenere anche piccole dosi di alluminio che lo rendono un prodotto particolare.
Chris Mills continua: “Quando i prodotti sono formati da più di un materiale, i macchinari di riciclaggio non hanno la capacità di dividerli.”
Eppure, le autorità locali non si permetteranno mai di saltare il ritiro della spazzatura a causa di così pochi articoli, per questo motivo serve incitare la popolazione a cambiare le loro abitudini in modi differenti.
Bicchieri e piatti in Pyrex
Bicchieri, pentole e piatti in vetro non sono segnati dalla stessa sorte che caratterizza bottiglie e vasetti. Questi infatti, non sono riciclabili. Eppure, la quantità presente in casa di questi articoli raggiunge solo il 0,57% dei rifiuti domestici, un numero troppo baso per permettere una differente tipologia di raccolta.
Perché sono così diversi? Semplicemente perché questi oggetti sono trattati termicamente, quindi non si fondono alla stessa temperatura degli altri articoli di vetro. Lo stesso Mills conferma: “Ci sono altri materiali in Pyrex come la ceramica, e i bicchieri di vino che possono avere piombo, motivo per cui non vengono accettati durante il riciclaggio.”
Scontrini
Sicuramente, almeno una volta ognuno di noi ha gettato uno scontrino nella carta pensando di fare la cosa giusta. E invece no. La carta degli scontrini infatti è trattata chimicamente, motivo per cui i suoi prodotti potrebbero essere dannosi una volta rilascianti nell’ambiente o ingeriti in grandi quantità.
Soprattutto, gli scontrini stampati su carta lucida non sono riciclabili, perché sono rivestiti con una sostanza chiamata bisfenolo A (BPA) o bisfenolo S (BPS), agenti chimici appunto.
Pacchetti di patatine
La sfida più grande potrebbe essere quella di rinunciare alle patatine in sacchetto, eppure potrebbe essere anche un modo per evitare che quei grassi si instaurino in noi, e nel sacchetto. Infatti, questi oggetti non possono essere riciclati a causa del grasso e dei residui croccanti che si attaccano ad essi.
L’unico modo perché questi prodotti vengano riciclati è trattarli con un processo separato per rimuovere i contaminanti. Afferma WRAP.
Eppure, un modo per verificare se qualcosa è riciclabile c’è. Si provi ad accartocciare l’oggetto, se questo torna in forma dopo averlo fatto, allora non dovrebbe essere riciclato.
Sacchetti di insalata
Una sorte simile tocca anche ai sacchetti che contengono l’insalata. Il loro materiale infatti è formato da diversi tipi di plastica che li rendono difficili da separare ed elaborare. Infatti, i diversi materiali servono per rendere le buste ermetiche e mantenere fresca l’insalata.
Tubi Pringles
Un “incubo” sia per le mamme che vogliono proibirlo ai figli, sia per chi deve riciclarlo. I tubi infatti sono formati da cinque materiali diversi tra cui una base in metallo, una parte superiore in alluminio a strappo, un coperchio di plastica, una fodera in lamina d’argento e un manicotto esterno in cartone. Una combinazione che non lo rende adatto né alla plastica né alla carta né a nient’altro.
Kelloggs – proprietario di Pringles – è partner di TerraCycle, un’azienda di riciclaggio che può riciclare i tubi per trasformarli in nuovi prodotti come le panchine. Il prossimo obiettivo del marchio è quello di creare – per ora nel Regno Unito – punti di raccolta pubblici per il riciclaggio. Accanto a questa iniziativa c’è l’idea di creare un imballaggio formato da un numero minore di risorse naturali per migliorare la sostenibilità.
Dischetti di cotone per togliere il trucco
I dischetti di cotone per rimuovere il trucco possono essere, in alcune circostanze, compostati con i rifiuti della cucina. La lana – che è 100% cotone – può essere aggiunta all’organico, ma solo se non è stata utilizzata per rimuovere il trucco o con prodotti chimici come disinfettanti, poiché potrebbero contaminare il cumulo di organico.
Alcuni batuffoli di cotone sono anche miscelati con materiali sintetici, come il poliestere, quindi è improbabile che si decompongano.
Cannucce di carta
E’ stata la stessa McDonald’s ad ammettere che le sue nuove cannucce di carta sono difficili da riciclare in quanto il loro spessore rende complessa la lavorazione. Per il loro completo riciclo servirebbe raccoglierle separatamente, cosa difficile in quanto i clienti svuotano solitamente l’intero contenuto dei loro vassoi in un unico cestino.
La società però afferma che il problema non riguarda solo la separazione dei rifiuti, ma anche l’industria che vi è dietro. Questa infatti non sarebbe evoluta abbastanza da tenere il passo con l’emergere delle cannucce di carta. La scelta di adottare queste nuove cannucce è nata dalla necessità di diminuire nel mondo la presenza di oggetti di plastica.
Leggi anche: Nigeria: bottiglie di plastica per pagare la retta scolastica