venerdì, Aprile 19, 2024

Corteo nazionale: il nuovo movimento femminista in piazza

Non una di meno scende in piazza contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere. “Abbiamo un piano” è lo slogan del neo movimento femminista che ha fatto irruzione sulla scena pubblica globale nel 2016.

Corteo nazionale questo sabato, 25 novembre, a Roma. Non una di meno scende in piazza con lo slogan “Abbiamo un piano”.  Il nuovo movimento femminista ha fatto il suo ingresso- dirompente- sulla scena pubblica l’anno scorso organizzando il primo sciopero globale lo scorso 8 marzo assieme a tutte le donne del mondo dalla Polonia all’Argentina, dagli Stati Uniti alla Turchia, dalla Spagna al Brasile.

Da quel 8 marzo e dopo un’ altra grande mobilitazione lo scorso 26 novembre, il movimento si è fatto promotore di mobilitazioni, campagne, assemblee nazionali e tematiche, mettendo in rete esperienze e saperi femministi fino ad arrivare alla scrittura di “Abbiamo un piano” un documento di proposta e di azione, uno strumento di lotta e rivendicazione, contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere. Un documento politico femminista- un “Piano femminista”- che considera la violenza maschile e di genere come un fenomeno strutturale e sistemico, che non può essere affrontato aumentando le pene dei reati o con approcci emergenziali ma a partire dall’esperienza dei centri antiviolenza e del movimento femminista.

“Combattere la violenza maschile e di genere – si legge nel documento- significa mettere in discussione la cultura e i rapporti sociali che la sostengono. Non abbiamo bisogno di tutori o guardiani, non siamo vittime e non ce la siamo cercata. Lottiamo per un cambiamento strutturale, a partire dalla scuola, dal lavoro, dalla salute, dall’amministrazione della giustizia e dai media, pretendiamo il rispetto dei nostri percorsi di libertà e autodeterminazione e della nostra indipendenza. Per questo reclamiamo i mezzi e le risorse per autodeterminarci e scegliere sulle nostre vite”.

Per scrivere il Piano, 9 Tavoli hanno lavorato sia a livello locale che nazionale. Nel Piano femminista si chiede a scuole ed università di promuovere una formazione in materia di prevenzione della violenza di genere, mediazione dei conflitti ed educazione alle differenze per insegnanti, educatori ed educatrici e una revisione dei manuali e del materiale didattico adottati nelle scuole di ogni ordine e grado e nei corsi universitari, perché la scuola non contribuisca più a diffondere una visione stereotipata e sessista dei generi e dei rapporti di potere tra essi. Il documento prosegue rimarcando la necessità di una formazione permanente e multidisciplinare, che consenta di monitorare il fenomeno in tutte le sue sfaccettature e sui vari livelli di intervento per il sostegno alle donne e quindi una formazione delle operatrici curata dei Centri Antiviolenza (CAV), che hanno una mission specifica basata sul diritto di scelta, consenso e autodeterminazione delle donne; formazione delle figure professionali coinvolte nel percorso di fuoriuscita dalla violenza delle donne, come insegnanti, avvocati e avvocate, magistrati e magistrate, educatori ed educatrici ecc e infine una formazione nel mondo del lavoro contro molestie, violenza e discriminazione di genere, con l’obiettivo di fornire strumenti di difesa e autodifesa adeguati ed efficaci.

In particolare il Piano insiste sugli strumenti economici necessari all’autodeterminazione delle donne come un salario minimo europeo e un reddito di base incondizionato ed universale e ancora un welfare capace di riconoscere e garantire i diritti di genitorialità condivisa e di maternità.

L’obiettivo della manifestazione resta quello di riafferma la necessità di un movimento femminista coeso il cui l’importanza è costruire reti solidali e di mutuo soccorso contro l’individualismo e la solitudine. Nel dare nuovi significati alla pratica dello sciopero, oltre a quello sindacale, Non una di meno rilancia lo sciopero globale delle donne come sciopero dei e dai generi e dal lavoro produttivo e riproduttivo.

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