La Corte Suprema dà il via alla costruzione del muro

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La Corte Suprema dà il via alla costruzione del muro

La Corte Suprema dà il via alla costruzione del muro. Trump, a quanto si apprende dalla stampa americana, ha messo a segno un’altra vittoria, ovvero la Suprema Corte ha concesso al presidente la possibilità di usufruire di 2,5 miliardi per costruire il muro che il presidente americano è deciso ad innalzare ad ogni costo, al confine con il Messico.

I fondi concessi dalla Corte a Trump sono, in realtà, finanziamenti destinati al Pentagono, va precisato inoltre che la decisione in questione non è stata presa all’unanimità, infatti quattro giudici liberal avevano votato contro la costruzione del muro.

La decisione presa dalla Corte Suprema, ribalta totalmente, quella presa dalla Corte d’Appello del Nono circuito, che aveva dato ragione, in precedenza al Sierra Club e alle comunità che si trovano al confine con il Messico, che avevano considerato l’uso di finanziamenti destinati al Pentagono, una violazione della legge. Non la pensa così, però, la Corte Suprema, la quale ha ritenuto che non vi sia alcun motivo plausibile per bloccare il trasferimento dei finanziamenti.

Il presidente americano, essendo l’artefice di questo progetto, sicuramente molto discutibile sotto molti aspetti, appresa la notizia, non ha saputo trattenere la sua soddisfazione; infatti il tycoon ha dichiarato: ” Wow! Una grande vittoria sul muro e per la sicurezza al confine”.

Queste sono state le parole del presidente, come se un muro potesse effettivamente fermare un fenomeno umano, una peculiarità, quest’ultima, che è insita in tutti gli uomini, dall’inizio della loro storia. L’emigrazione non si può fermare nè con un muro nè con un decreto legge. Gli esseri umani, da sempre hanno cercato luoghi adatti a condurre al meglio la propria esistenza, questo è un dato di fatto. Il continuo riscaldamento del pianeta rende necessario cercare zone sempre più adatte alle esigenze umane, è ovvio e allo stesso tempo, naturale che i popoli emigrino verso luoghi più ospitali.

Detto ciò, piuttosto che la costruzione di un muro, una mossa, quest’ultima che non ha altro che il sapore della propaganda, non sarebbe meglio concedere più fondi per la gestione dei flussi migratori?.

Comunque sia, nel mese di febbraio Trump aveva dichiarato che la costruzione del muro era un imperativo categorico e un’emergenza nazionale.

Come si è detto poc’anzi, la decisone della Suprema Corte americana ribalta completamente quella della corte d’appello federale che, il 4 luglio scorso, giornata dell’indipendenza, aveva sostanzialmente bocciato l’idea di dirottare fondi del Pentagono per i suoi programmi anti droga, verso la costruzione del muro anti migranti.

Il costo del muro sarà dunque di 2,5 miliardi di dollari e la sua linghezza di 160,9 chilometri dei recinsione.

L’idea che un muro possa fermare l’emigrazione è molto discutibile, oltre che essere uno spreco di denaro, poichè sarebbe stato molto meglio usare i fondi sopracitati per la gestione dei flussi migratori.