giovedì, Aprile 18, 2024

Corsa al litio: la Cina mette le mani sulle miniere argentine

Per abbandonare le fonti fossili e andare incontro alla decarbonizzazione quindi non c’è molta scelta: servono le batterie. E per non rimanere nella morsa della dipendenza dall’estero, bisogna essere in grado di produrre il materiale chiave per veicoli elettrici. Perciò la società cinese Zijin, produttore di oro e il produttore di batterie CATL si uniscono alla corsa al litio. Per assicurarsi in Argentina, le forniture di “oro bianco”.

Perchè è espolosa la corsa al litio?

La domanda di litio è esplosa negli ultimi dieci anni con la crescente adozione di veicoli a emissioni zero. Perciò le ambizioni cinesi di ottenere un maggiore controllo sulle catene di approvvigionamento globali di veicoli elettrici sono avanzate ulteriormente. Con Zijin Mining. Che ha raggiunto un accordo per acquisire Neo Lithium. Quotata a Toronto, per 960 milioni di dollari canadesi. Pari a circa 4,94 miliardi di yuan. Pertanto acquisterà in contanti tutte le azioni ordinarie emesse e circolanti della società canadese. La cui risorsa principale è l’estrazione del litio. Nella provincia di Catamarca. Un’area del nord-ovest dell’Argentina. Pastos Grandes. Inclusa nel cosiddetto “Triangolo del litio”. E’ una regione delle Ande ricca di giacimenti di questo metallo, contenuto nelle saline. Divisa tra Argentina, Bolivia e Cile. E Rappresenta quasi il 70% delle risorse globali. Qui vi operano importanti compagnie del settore come SQM, Albemarle e Livent.


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I colossi cinesi in Argentina

Il progetto è ora nella sua fase pilota. Ma si prevede che produrrà 20.000 tonnellate di carbonato di litio per batterie, all’anno. Per 35 anni. Secondo uno studio di fattibilità completato ad aprile. Intanto il colosso Zijin intende chiudere l’accordo nella prima metà del 2022. Ma oltre a Zijin Mining, anche Contemporary Amperex Technology Ltd. (CATL), il principale produttore di batterie per auto della Cina, ha manifestato interesse per l’estrazione di litio in Argentina. Difatti il 29 settembre in una nota ha dichiarato che avrebbe acquistato Millennial Lithium. Un’altra azienda estrattiva quotata a Toronto. Mentre la cinese Ganfeng Lithium ha acquistato il 21 di settembre, il restante 8,6% del capitale detenuto da International Lithium. Raggiungendo così il 100% della propria partecipazione nel progetto Mariana Lithium. A Salta. Inoltre ha raggiunto anche un accordo per acquistare Bacanora Lithium. Quotata a Londra. L’azienda principale di Bacanora è un deposito messicano. Però Ganfeng ha anche miniere in Cina e Australia.

Diletta Fileni
Diletta Fileni
Blogger e redattrice per il Periodico Daily guardo alla scrittura come esercizio di riflessione e di responsabilità, uniti a un impegno per invitare alla conoscenza. Laureata in Economia e Commercio.

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