Pur se i dati forniti dalle compagnie telefoniche non tengano conto delle motivazioni degli spostamenti, le persone che circolano in Lombardia si attestano a una soglia preoccupante.
“Vi controlliamo dalle celle telefoniche, non uscite di casa è importante perché questa battaglia la vinciamo noi” ha dichiarato in conferenza stampa Giulio Gallera, assessore del Welfare della Lombardia, una tra le Regioni più colpite dall’emergenza sanitaria.
Secondo i dati raccolti nella Regione, quattro persone su dieci continuano a circolare in barba alle restrizioni imposte dal Governo al fine di contrastare la diffusione dei contagi da coronavirus.
Il vicegovernatore Fabrizio Sala ha descritto questo dato come “non sufficientemente basso” e ha ammonito che “bisogna stare a casa il più possibile”.
Il bilancio aggiornato della Regione registra 1640 vittime del covid-19 (220 in più rispetto al 16 marzo) mentre 16620 tamponi sono risultati positivi, un incremento di 1971 persone contagiate. Negli ultimi giorni i soggetti ricoverati sono aumentati di 782 unità, per un totale complessivo di 6953 pazienti, 879 di questi ancora in terapia intensiva (+56).
Perciò le autorità hanno deciso di monitorare gli spostamenti dei cittadini tracciando i collegamenti alle celle telefoniche degli smartphone degli utenti: “Dai dati tecnologici ricavati con le compagnie di rete mobile” ha detto il vicegovernatore alla stampa “L’andamento del movimento della popolazione è poco sopra il 40%”.
Sala ha poi concluso: “Sono movimenti di persone che stanno cambiando cella e quindi spostamenti di 500 metri, di un chilometro o più”. “Ringraziamo chi è obbligato ad andare al lavoro per garantire la tranquillità di chi resta a casa”, ha rimarcato, proseguendo “Ma per tutti gli altri – chi si muove per motivi superflui – stia a casa”.
Intervistata da Firstonline la virologa e docente Maria Carla Re, responsabile del CRREM del Sant’Orsola di Bologna, ha spiegato che il covid-19 è un “Virus a RNA, quindi un virus che è in grado, durante il suo ciclo replicativo, di mutare costantemente (…) dobbiamo evitare che si diffonda”.
La professoressa, che vanta riconoscimenti a livello internazionale, ha poi chiarito che tali agenti patogeni “si replicano, mutano e allargano il loro spettro d’infezione”, pertanto “Dobbiamo rispettare le nuove norme, non andare in luoghi affollati, non uscire se non quando è indispensabile sia per limitare la diffusione sia perché più gente si infetta più aumentano le probabilità che il virus si modifichi. In fondo anche quello del raffreddore è un coronavirus ma nessuno ha mai trovato il vaccino perché il virus cambia continuamente”. E ha concluso, sdrammatizzando: “Chi trovasse il vaccino per il raffreddore probabilmente vincerebbe il premio Nobel”.
Le autorità regionali hanno inoltre informato la popolazione che i controlli sanitari precedentemente rivolti a chi fosse entrato in contatto con soggetti risultati positivi al tampone saranno presto estesi a chiunque mostri sintomi influenzali: “Se si ha un raffreddore o la tosse” ha avvertito Gallera “bisogna assolutamente restare a casa perché abbiamo visto che molte persone sviluppano il Coronavirus anche solo in una forma molto lieve, che però è lo stesso molto contagiosa per gli altri”.
L’assessore ha assicurato: “chiameremo e coinvolgeremo sempre più medici di medicina generale in questa sorveglianza attiva, anche attraverso la telemedicina, i saturimetri e le telefonate”, concludendo che “Questa battaglia la vinciamo se evitiamo di contagiare o di essere contagiati. Ed è ancora una battaglia lunga, i dati sono anche oggi di una crescita costante”.
Il Governatore della Regione, Attilio Fontana, ha commentato: “Non si deve ancora ritornare alla vita normale. Dobbiamo essere più rigorosi. Vedo e mi lascia un po’ perplesso che per 2-3 giorni si rispettano rigorosamente le norme, poi diventa tutto un po’ più lasco”.