giovedì, Aprile 18, 2024

Coronavirus: il Veneto ha il suo primo Comitato Scientifico

Verona. La Giunta Regionale del Veneto ha istituito in mattinata il suo primo Comitato scientifico Covid-19, con l’obiettivo di coordinare le misure e i provvedimenti da adottarsi su tutto il territorio per far fronte al contenimento dell’esponenziale epidemia di coronavirus che negli ultimi giorni ha paralizzato la Regione.

L’intento è quello di agevolare lo scambio di informazioni tra le strutture sanitarie e sociali operanti in Veneto con le autorità centrali, assicurando omogeneità nell’esecuzione dei provvedimenti ritenuti più idonei ad evitare il moltiplicarsi dei contagi.

Il Comitato ha il compito di predisporre e coordinare l’adempimento delle direttive impartite dal Ministero della Salute condivise a livello nazionale nonché quelle del Comitato tecnico-scientifico istituito con un’ordinanza ad hoc il 3 febbraio scorso dal Capo del Dipartimento della Protezione civile.

I membri del Comitato vantano professionisti di tutto rispetto, vantando la partecipazione del dr. Mario Saia, Direttore Sanitario dell’Azienda Zero, della dr.ssa Anna Maria Cattelan, Direttore UOC Malattie Infettive e Tropicali, dell’Azienda Ospedale-Università di Padova e della dr.ssa Evelina Tacconelli, Direttore UOC Malattie Infettive e Tropicali, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata della città di Verona.
Nel gruppo anche alcuni professori dell’Università di Padova: il prof. Andrea Crisanti, Direttore UOC Microbiologia e Virologia, il prof. Andrea Vianello, Direttore UOC Fisiopatologia Respiratoria, il prof. Vincenzo Baldo, del Dipartimento di Scienze Cardio Toraco Vascolari.
A prendere parte al Comitato saranno altri nomi illustri come il dr. Marco Baiocchi, Direttore UOC Anestesia e Rianimazione all’Ospedale di Bassano (ULSS 7 Pedemontana) e Presidente dell’Associazione Direttori di Anestesia e Rianimazione della Regione Veneto, il prof. Paolo Navalesi, UOC Istituto di Anestesia e Rianimazione dell’azienda ospedaliera di Padova e il prof. Stefano Merler della Fondazione Bruno Kessler di Trento.

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