“Domani a Montichiari atterreranno 10 medici e 20 infermieri dall’Albania. Grazie all’impegno del dottor Bertolaso, consulente del presidente Fontana, il governo albanese ha aderito alla richiesta di aiuto della Lombardia.
Arrivano quindici medici polacchi e da lunedì prenderanno servizio all’ospedale Civile di Brescia. L’arrivo degli operatori sanitari era stato annunciata dall’assessore Giulio Gallera nei giorni scorsi. L’ospedale Civile ne aveva necessità per avviare 13 nuovi posti letto di terapia intensiva. Gli spazi sono già pronti, ma mancava il personale. A gestirli avrebbe dovuto essere una squadra di cinesi, che però all’ultimo momento ha cancellato il viaggio in Italia.
Ora il supporto dei polacchi che arrivano a dar manforte nelle strutture sanitarie in difficoltà. Gallera ne ha già inviati sei di medici giovedì: agli ospedali di Esine, Desenzano e Chiari. Due per ogni struttura. Anche il Governo si sta muovendo per potenziare gli organici degli ospedali bresciani falcidiati dal coronavirus che costringe molti medici e infermieri a dovere togliersi il camice per curarsi. Il ministro Boccia ha reso noto che oggi atterrerà all’aeroporto di Montichiari un nucleo di 30 operatori sanitari albanesi: prenderanno servizio negli ospedali bresciani. POLACCHI e albanesi rappresentano altri esempi di solidarietà che viene dall’estero.
È sbarcato qualche giorno fa un contingente di medici militari russi: di questi, 15 avrebbero dovuto andare a Bergamo e altrettanti a Brescia. Le intenzioni della Regione però non hanno potuto realizzarsi: i militari russi infatti hanno voluto restare tutti insieme e alloggiare nella medesima caserma. Dall’estero, e precisamente da Cuba, i medici che stanno lavorando all’ospedale da campo di Crema. Il sindaco Emilio Del Bono, forse non ancora informato della destinazione dei polacchi, ieri aveva chiesto, attraverso un video , notizie di rinforzi alla sanità bresciana.
Messo al corrente dal premier Giuseppe Conte dell’ arrivo di 15 medici in Lombardia il primo cittadino del capoluogo voleva sapere se erano destinati a Brescia. E appunto la meta del contingente inviato dalla sanità di Varsavia. Del Bono ha anche parlato di altri 50 sanitari in arrivo giovedì prossimo e anche di questi si interroga sulla eventuale quota bresciana. Il sindaco ha chiesto anche altre due cose nel video diffuso ieri: tamponi per tutte le persone che stanno passando il periodo di malattia a casa e che vengono indicate dai medici di base («sono gli stessi medici di medicina generale della provincia di Brescia a chiederlo» ha detto il sindaco nella comunicazione). E poi ha raccolto e rilanciato il contenuto della lettera degli anestesisti e rianimatori bresciani che hanno chiesto solidarietà alle altre regioni dove ci sono ancora posti liberi nelle Terapie intensive. Del Bono ha chiosato questo punto dicendo: «Se esiste ancora un servizio sanitario nazionale è il momento di dimostrarlo».