Migliaia di persone sono scese in piazza oggi a Seul per chiedere le dimissioni del presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, mentre l’Assemblea nazionale si prepara a discutere una mozione di impeachment contro di lui. Il capo di stato è al centro di critiche dopo un fallito tentativo di imporre la legge marziale.
Impeachment: un voto cruciale per il futuro della Corea del Sud
Per approvare l’impeachment sono necessari almeno 200 voti, il che richiede il sostegno di otto parlamentari del partito conservatore People Power Party (PPP), lo stesso di Yoon. La mozione è stata presentata dai legislatori dell’opposizione, che accusano il presidente di aver minato la democrazia nel Paese.
Proteste a Seul: divisioni nelle piazze
Le manifestazioni hanno preso il via intorno a mezzogiorno. La polizia stima che almeno 200.000 persone parteciperanno alle proteste contro Yoon. I manifestanti, riuniti davanti alla sede dell’Assemblea nazionale, chiedono a gran voce la rimozione del presidente.
Contemporaneamente, migliaia di sostenitori di Yoon si sono radunati a piazza Gwanghwamun, intonando canti patriottici e sventolando bandiere sudcoreane e americane, a dimostrazione del sostegno al presidente e della sua politica estera filoamericana.
Contesto politico e sociale
Il clima politico in Corea del Sud è estremamente teso. Le accuse contro Yoon Suk Yeol includono presunti abusi di potere e una gestione controversa della crisi politica. La spaccatura tra sostenitori e oppositori del presidente riflette una profonda divisione nella società sudcoreana.
Prospettive per il futuro
Il voto sull’impeachment sarà un test decisivo per la tenuta del governo e per il partito conservatore PPP. Un fallimento potrebbe intensificare le proteste contro Yoon, mentre un successo dell’impeachment aprirebbe la strada a nuove elezioni e a una possibile riorganizzazione della politica sudcoreana.