Controllare l’ambiente con i droni. E’ questo uno degli obiettivi delle attività di volontariato promosse da PuliAmo Terlizzi, un’associazione di promozione sociale che si occupa di degrado ambientale attraverso azioni concrete nella cittadina di Terlizzi (Bari).
Dal 2013 Puliamo Terlizzi è riuscita a realizzare diversi progetti, tra i quali il controllo dell’ambiente per la prevenzione degli incendi sul territorio comunali. Una piaga, quella dei roghi tossici, che sembra abbastanza difficile da arginare. Pertanto oggi è per loro prioritario investire su particolari tecnologie avanzate. Strumenti capaci di documentare i roghi tossici e condividere i dati con le forze dell’ordine.
Non è sempre facile operare in un settore delicato come quello del controllo ambientale, soprattutto per quelle associazioni che possono contare soltanto sull’altruismo e sul coraggio dei propri volontari. Spesso trovare i fondi per mettere in piedi le attività si tramuta in una vera e propria impresa. Pertanto è stata lanciata una crowfunding per acquistare un drone con fotocamera termica, utile per contrastare i roghi tossici notturni.
Questa raccolta fondi mira, quindi, a dotare Puliamo Terlizzi di uno strumento professionale, per fermare un fenomeno che avvelena l’aria e attenta alla salute dei cittadini.
Abbiamo ascoltato con attenzione Giuseppe, il più giovane volontario di PuliAmo Terlizzi. Avevamo parlato di lui in occasione di un suo esempio di solidarietà. E’ lui che pilota i droni già in dotazione all’associazione, ma utilizzabili solo durante il giorno. Abbiamo posto alcune domande per capirne un po’ di più.
Perché puliamo terlizzi punta al controllo ambientale con i droni?
Appare subito chiaro come l’efficienza e l’efficacia delle attività di prevenzione roghi tossici possa essere notevolmente incrementata attraverso l’acquisto di un drone utilizzabile nelle ore notturne. Visto anche l’incremento dei roghi nella notte, impossibili da notare con un drone consumer. Con un drone termico, con infrarossi, potremo individuare sorgenti di calore in un raggio di 5 km.
Che prestazioni e caratteristiche deve avere un drone per controllare l’ambiente?
Per il monitoraggio ambientale, e non solo, servono dei droni professional. Meglio se dotati di una fotocamera stabilizzata a 3 assi, con un sensore 4K side-by-side. Una tecnologia che ci permette l’acquisizione, in condizioni notturne, della luce visibile e con una termocamera FLIR Lepton per l’acquisizione dei dati termici.
L’uso combinato di questi sensori consente ai piloti di effettuare voli al buio ma anche in condizioni diurne complesse (nebbia e fumo), compatibilmente con le normative vigenti. Un fattore non molto critico è la ridotta autonomia di volo, sul quale il mondo delle case produttive dei droni, è impegnato per migliorare le performance.
Il drone è un giocattolo? Quali requisiti deve avere il pilota?
Tutti i droni non sono giocattoli. I droni al disotto dei 250 gr possono volare senza alcun patentino, ma non sono esclusi da registrazione su portale Enav e assicurazione. Invece per i droni superiori ai 250 gr sono indispensabili: patentino, assicurazione, registrazione ad Enav ed a breve verrà introdotto un nuovo dispositivo chiamato Trasponder, cioè un sistema elettronico di identificazione.
Le immagini raccolte dai droni di PuliAmo Terlizzi possono essere trasferite alle forze dell’ordine?
Il telerilevamento con i droni offre molti vantaggi, non ultimo la rapida condivisione di dati e di immagini. I video con i droni e il live streaming rappresentano una combinazione perfetta. Infatti attraverso il protocollo “Real Time Messaging Protocol” denominato anche RTMP, si può inoltrare lo streaming del drone alle forze dell’ordine, tramite codici apposti di vari server.
Lo streaming tramite un canale privato consente a un pilota di droni di condividere il feed video con coloro che potrebbero essere in grado di intervenire tempestivamente in situazioni di pericolo, come gli incendi.