Dalla riunione del Consiglio di sicurezza dell’ONU si evince che una soluzione diplomatica per la crisi ucraina è ancora lontana. Russia e USA si sono duramente scontrati e accusati a vicenda di alimentare le tensioni. Anche la Cina si è schierata contro Washington.
Consiglio ONU: cos’è successo?
Ieri si è riunito il Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite per discutere della crisi ucraina. I rappresentati di USA e Russia si sono accusati a vicenda di voler alimentare la tensione, evidenziando che una possibile soluzione diplomatica sulla crisi ucraina è ancora lontana. Linda Thomas-Greenfield, l’ambasciatrice americana presso l’ONU, ha accusato la Russia di essere “una minaccia per la pace e la sicurezza”. “La situazione che stiamo affrontando in Europa è urgente e pericolosa, e la posta in gioco per l’Ucraina e per ciascun altro membro dell’ONU non potrebbe essere più alta”, ha detto Thomas-Greenfield.
La risposta russa
Dura la risposta dell’ambasciatore russo, Vasily Nebenzya, che ha affermato che la Russia ha tutto il diritto di spostare le proprie truppe all’interno del suo territorio. Ha poi sottolineato che le accuse di Washington sono un’ingerenza e che sono gli USA e i loro alleati a generare “isteria” e tensione. “I nostri colleghi occidentali stanno parlando della necessità di una de-escalation, ma loro stessi stanno creando tensioni con la loro retorica e stanno provocando un’escalation. È come se steste desiderando e aspettando che succeda, come se voleste trasformare in realtà la vostra speculazione”, ha detto Nebenzya. L’ambasciatore russo ha poi accusato Kiev di alimentare un sentimento anti russo e ha affermato che l’Ucraina di “distruggerà da sola” se cercherà di sabotare gli accordi di Minsk. Anche la Cina ha attaccato gli USA. L’ambasciatore cinese, Zhang Jun, ha definito l’azione americana come “diplomazia del microfono”.
Leggi anche: Johnson incontrerà il presidente ucraino
