giovedì, Aprile 25, 2024

Consegne auto 2021: i ritardi che fanno arrabbiare

Questa prima metà del 2021 porta buone notizie e cattive notizie sul fronte auto: da un lato, c’è la ripresa del mercato, ma dall’altro, ci sono i ritardi nelle consegne. Negli Stati Uniti, dove il mese di maggio ha fatto registrare segnali positivi, le case costruttrici stanno faticando a soddisfare le richieste, creando seri problemi ai concessionari. La pazienza del pubblico comincia ad esaurirsi, ed i poveri venditori devono subire ire funeste dei propri clienti. facciamo l’analisi di uno scenario che potrebbe rendere l’estate a quattro ruote un pochino meno lieta.

Perché ci sono ritardi nelle consegne delle auto nel 2021?

L’inghippo parte dall’ormai arcinota questione dei semiconduttori, la cui penuria sta rallentando la produzione di mezzo mondo. Con la ripresa economica, gli utenti vogliono comprare auto nuove, ma arrivando dal concessionari trovano l’amara sorpresa: la consegna è ritardata! La Ford, ad esempio, sta facendo fatica ad evadere gli ordini negli USA, complice una produzione ancora “a singhiozzo”. Secondo AutoForecast Solutions, l’Ovale Blu produrrà 400 mila veicoli in meno, a causa della mancanza di chip. Il costruttore ha inviato delle lettere ai rivenditori, dicendo loro di non aspettarsi un aumento delle disponibilità nel breve termine, anzi. Per questi il lavoro si fa pesante: tra anticipi da restituire, alternative da offrire e telefonate dal tono decisamente alterato da gestite, i concessionari hanno il loro bel da fare per gestire la rabbia dei compratori. E la cosa è destinata a durare a lungo: nelle lettere la Ford ha avvertito che il trend continuerà almeno fino all’ultimo quarto del 2021. Ahia!

Come si esce da questo pantano? L’unica soluzione è aumentare la disponibilità dei semiconduttori, in modo da far ripartire la produzione. L’amministrazione pubblica americana si è attivata in tal senso. Nei giorni scorsi il Senato ha approvato un piano da 52 miliardi di dollari, per avviare la produzione di chip sul suolo statunitense. Si tratta di un piano ambizioso, che però non produrrà effetti se non nel lungo termine. Per il momento, quindi, i concessionari devono armarsi di pazienza…e magari passarne un po’ anche ai propri clienti!


Produzione auto, quando la domanda non coincide con l’offerta


Riccardo Trullo
Riccardo Trullo
Aspirante giornalista sportivo e membro orgoglioso della famiglia Periodicodaily. La mia specialità è il motorsport, in particolare la MotoGP ed il panorama americano di NASCAR, IndyCar, IMSA. Non disdegno la F1, campionato che seguo da una vita. E già che ci sono, butto un occhio nel settore delle auto di serie.

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