giovedì, Aprile 18, 2024

Conflitto nel Donbass: NATO unica soluzione

Durante un incontro tra il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky e il segretario generale NATO Jens Stoltenberg, il presidente ucraino affermava che: “la NATO è l’unica soluzione al conflitto nel Donbass”.


Russia risponderà alla presenza NATO nel Donbass?


Cosa serve per porre fine al conflitto nel Donbass?

Zelensky, metteva in primo piano la possibilità di ottenere un piano d’azione per l’adesione alla NATO. Considerandola come la questione più urgente per l’Ucraina. “Siamo impegnati a riformare il nostro esercito e il settore della difesa, ma le riforme da sole non possono fermare la Russia. La NATO è l’unico modo per porre fine alla guerra nel Donbass. Il MAP sarà un vero segnale per la Russia”, ha detto il suo servizio stampa, citando il presidente. Zelensky invitava i paesi della NATO a prestare maggiore attenzione alle questioni di sicurezza nel Mar Nero e a rafforzare la loro presenza militare nella regione del Mar Nero. “Una tale presenza permanente dovrebbe diventare un potente fattore di dissuasione per la Russia, che continua la militarizzazione su larga scala della regione e interferisce con la navigazione mercantile”, afferma Zelensky.


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Questo modus operandi accenderà il conflitto nel Donbass?

Il Cremlino interpretava queste affermazioni come un chiaro segno da parte di Kiev di continuare ad alimentare l’escalation di violenze. “Di certo non abbandonano la retorica bellicosa”, afferma Peskov. Secondo il portavoce del Cremlino “durante una conversazione telefonica con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente russo Vladimir Putin esprime chiaramente le preoccupazioni di Mosca sulla situazione in Ucraina. Anche altre capitali sono informate delle nostre preoccupazioni. In effetti, la situazione lascia molto a desiderare”, afferma Peskov. Tuttavia, Il Cremlino spera che nulla inciti l’esercito ucraino a lanciare ostilità contro il suo stesso popolo. “È fondamentale assicurarsi che nulla inciti le forze armate ucraine a lanciare ostilità contro il loro stesso popolo, le persone che vivono nelle repubbliche autoproclamate”, sottolinea Peskov.


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La Russia sposta urgentemente i S-400 in Crimea

Le affermazioni, nonché le azioni sul campo vengono viste dalla Russia come provocazioni, dove l’obiettivo non è la de-escalation. Nel mentre, la Russia posizionava i suoi missili S-400 in Crimea. Questa azione è un chiaro messaggio di avvertimento, che ribadisce il fatto che la Crimea è territorio russo. Le foto del trasporto di sistemi missilistici antiaerei nella regione di Voronezh intorno al confine con la regione di Luhansk in Ucraina sono diffuse sui social media. I sistemi antiaerei trasferiti copriranno lo spazio aereo sopra la Crimea. “La Federazione Russa sposta le truppe all’interno del suo territorio a sua discrezione. Questo non dovrebbe preoccupare nessuno e non rappresenta una minaccia per nessuno”, afferma Peskov. Una cosa è certa, dopo l’incontro tra Zelensky e Stoltenberg l’escalation riguardo un possibile conflitto nel Donbass aumenta ogni ora che passa.


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